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Pescara, 25/11/2024
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Data: 06/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Previdenza. Arriva la busta che svela quanto si incasserà

Se tutto andrà per il verso giusto, quella che si preannuncia è una vera piccola rivoluzione. Anche in Italia, dopo anni di stop and go, arriverà la cosiddetta «busta arancione» una lettera inviata ogni anno ai lavoratori per informarli di quale sarà il loro futuro assegno pensionistico. Il progetto in realtà, è più articolato di così. Innanzitutto il sistema avrà due gambe, la lettera cartacea e il simulatore on line sul sito dell’Inps.
TUTTI I CONTI

Quest’ultimo è il tassello principale. La prima informazione che fornirà, la stessa che dovrebbe essere inserita nella busta arancione, è il tasso di sostituzione atteso alla prima data di pensionamento utile. In pratica quanto si incasserà in percentuale rispetto all’ultimo stipendio. Una simulazione che sarà basata sull’ammontare dei contributi versati, sul livello retributivo atteso, sull’età in cui si lascerà il lavoro. Ma questa sarà solo una informazione di base. Il software che Inps e ministero stanno testando, permetterà di effettuare una serie di simulazioni più «raffinate» sul proprio futuro pensionistico. Basterà inserire nelle schermate che appariranno sul computer della variabili diverse. Per esempio cosa accade all’assegno se si prevede di fare una carriera che porti nel tempo a guadagnare di più. Oppure, ancora, come aumenta la pensione se per esempio si sceglie di lavorare uno, due o tre anni più del dovuto. Le informazioni che saranno generate dalle simulazioni saranno fondamentali soprattutto per i giovani che iniziano i loro percorsi lavorativi.
IL SISTEMA

Diverso, invece, il caso dei lavoratori a cui mancano pochi anni alla pensione. In questo caso l’informazione contenuta nella busta arancione sarà decisamente più precisa. Ma in entrambi i casi non si tratterà di un dato «burocratico», secco, ma di un probabile futuro previdenziale sul quale il lavoratore avrà comunque la possibilità di agire. Nel caso dei giovani, per esempio, decidendo di aderire a forme di previdenza complementare, ma anche rendendo più chiaro il «costo» previdenziale dei lavori in nero o parzialmente in nero (come i cosiddetti fuori busta), che se dà un vantaggio immediato come potere d’acquisto, rischia di essere pagato a caro prezzo nel momento in cui si va in pensione.
Per chi, invece, è vicino alla pensione, il software mostrerebbe anche quale è il vantaggio in termini di assegno previdenziale nel caso in cui si decidesse di prolungare l’attività lavorativa ancora per qualche anno.
I COSTI

Siccome le informazioni che saranno contenute nella busta arancione in qualche modo incidono sulle scelte dei singoli e se comunicate male potrebbero anche spaventare, l’avvio del programma dovrebbe essere preceduto da una campagna di informazione in modo da riuscire a dare una sorta di «educazione finanziaria» a chi fruirà del software o riceverà la comunicazione attraverso la lettera. Non solo. Il ministero e l’Inps starebbero anche cercando un modo per ridurre i costi del progetto. Inviare la busta arancione a tutti e 25 i milioni di lavoratori, comporterebbe un esborso per le casse dello Stato di una quarantina di milioni di euro.
Ma quali sono i tempi per l’avvio del progetto? Una sperimentazione dovrebbe essere avviata già nel primo trimestre di quest’anno. Le procedure, del resto, devono essere testate con una certa attenzione per evitare delle false partenze.

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