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Pescara, 25/11/2024
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Data: 07/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
La (mancata) riforma del trasporto locale in Abruzzo - La Filt Cgil plaude al biglietto unico che ha cancellato «un'insopportabile disparità tra la costa e l'interno». Rolandi: «È mancato il coraggio di riformare i trasporti»

PESCARA Quindici anni di attesa per cancellare «un’ inaccettabile disparità di trattamento» tra la costa e l’interno. Così il segretario generale Filt-Cgil Abruzzo Franco Rolandi focalizza il via libera alla nascita del biglietto unico «che può costituire occasione di sviluppo, razionalizzazione e incentivazione all’utilizzo del mezzo pubblico». L’integrazione tariffaria che investe diversi vettori pubblici e privati, su gomma e su ferro, «è indubbiamente un’idea vincente oltre che condivisibile per due ordini di motivi. Vantaggi non solo per l’utenza ma anche per la stessa Regione». Intanto l’Abruzzo si allinea ad altre realtà regionali «che già da tempo hanno potuto constatare l’elevato grado di soddisfazione dei viaggiatori/utenti». Questi ultimi ne ricaveranno agevolazioni d’ordine pratico ed economico». Rolandi insiste che «la Filt Cgil Abruzzo ha sempre sollecitato le Istituzioni ad adottare l’integrazione tariffaria in ambito regionale» alla luce della «inaccettabile disparità di trattamento che perdura ormai dal 1° settembre 2004 (delibera Giunta Regionale n. 478 del 4 giugno 2004) e che consente alla sola utenza dell’area metropolitana Chieti-Pescara di poter disporre delle indubbie agevolazioni tariffarie introdotte con il biglietto Unico, limitatamente a 4 aziende (Arpa, Gtm, La Panoramica e Satam) rispetto alle oltre 50 operative. Un fatto che ha peraltro accentuato quell’insopportabile squilibrio con le zone interne della regione notoriamente già svantaggiate in termini di qualità e quantità dei servizi di trasporto locale erogati». La Filt-Cigl è però critica su altri aspetti: «Sulle altre riforme e’ mancato il coraggio: azienda unica, bacino unico e fondo unico regionale sono rimasti al palo. A pochi mesi dalla fine della legislatura, sono davvero in pochi ormai a credere che il Consiglio Regionale troverà il coraggio per rendere operativo quel fondo unico regionale dei trasporti che consentirebbe ad esempio di risollevare le sorti dell’Arpa attraverso una più equa ed attenta distribuzione tra le imprese del settore delle risorse destinate al TPL e al tempo stesso favorirebbe la ripresa di quel processo di unificazione delle aziende pubbliche arenatosi insieme al bacino unico regionale.

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