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Data: 07/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Caos Tasi, probabile il rinvio a giugno. Oggi il governo decide: rialzo dell’aliquota al 3,5 per mille per le prime case e all’11,6 per le abitazioni non principali

ROMA Il caos assoluto su Tasi-Imu produrrà un quasi certo rinvio delle scadenze e un contemporaneo aumento delle aliquote al 3,5 e all’11,6 per mille rispettivamente. La decisione sarà presa oggi ma il sottosegretario all’Economia ha già detto di essere favorevole al rinvio. «È possibile, non vedo obiezioni», ha detto Pier Paolo Baretta. Ma uno slittamento al 16 giugno, come ipotizzato da più parti risulterebbe improponibile per le amministrazioni comunali alle prese con enormi problemi di liquidità. Il vertice di governo e maggioranza dovrà quindi sciogliere tre nodi: l’ammontare dell’incremento delle aliquote, le caratteristiche delle detrazioni “flessibili” concesse ai comuni e la data del versamento che originariamente doveva essere il 16 gennaio. «È possibile intraprendere la via del decreto, ma anche quella dell’emendamento al dl Imu-Bankitalia, ma la seconda è la via più breve», ha concluso Baretta. L’aumento consentito sarà molto probabilmente dell’1 per mille, portando l’aliquota fissata dal governo dal 2,5 per mille al 3,5 per mille per le prime case e all’11,6 per mille per gli altri immobili. Una soluzione scelta dal governo, nonostante i molti malumori del centrodestra e il pressing delle organizzazioni di rappresentanza di settore come Fiaip e Confedilizia, che annunciano azioni di protesta e secondo la quale a forza di aumenti il gettito Imu-Tasi 2014 supererà i 28 miliardi, contro i 20 miliardi di gettito Imu del 2013 e i 9,2 miliardi dell’Ici 2011. Sembra destinata a tramontare, invece, l’ipotesi avanzata con un emendamento e caldeggiata in una lettera aperta dell’Anci Emilia Romagna al ministro per le Politiche regionali Graziano Delrio, di sostituire la mini-Imu con una tassa una tantum sul gioco d’azzardo. Quasi sicuramente si dovrà invece andare alla cassa il 24 gennaio per il saldo della mini-Imu nei 2.500 comuni che hanno innalzato l’aliquota base anche se le cifre si prospettano contenute rispetto alla mazzata che si prospetta, invece, per effetto dell’accoppiata Tasi-Imu. A Milano, per esempio, la mini Imu potrebbe avere un valore medio di 67 euro mentre Tasi+Imu dovrebbero arrivare, su una casa media di classe A/2, sino a 250 euro. La legge di stabilità per quanto riguarda la Tasi prevede che per il 2014 non si possa superare lo 0,25% e la somma delle aliquote di Tasi e Imu non può superare l’1,06%. Ma a differenza del caso dell'Imu, la Tasi non ha detrazioni fisse: i Comuni possono abbassare l’aliquota fino ad azzerarla o prevedere riduzioni in funzione del reddito o dei carichi familiari del contribuente, ma per garantire almeno in parte le detrazioni senza dissanguare le casse comunali devono ricorrere alla soluzione classica: alzare altre tasse. Alla fine per le abitazioni principali di minor valore si finirebbe per pagare cifre molto simili o addirittura più alte rispetto a quelle sborsate nel 2012 per l’Imu; le case di maggior pregio fiscale pagheranno un po’ meno mentre i possessori di seconde case ubicate dove l’amministrazione municipale già applica l’Imu al massimo dovranno mettere in conto per pagare l’accoppiata Imu e Tasi un esborso superiore del 9,4% rispetto al 2013. Secondo le prime stime le imposte complessive sulla casa potrebbero assumere il peso di una patrimoniale pari allo 0,7% del valore di un immobile, oltre tre volte e mezzo in più rispetto a depositi titoli e liquidità in una banca.

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