Annunciata per domani la visita in città del ministro per la Coesione territoriale Il sindaco:vogliamo garanzie e finanziamenti certi per tutti i comuni del cratere
L’AQUILA Al ministro Carlo Trigilia, che sarà all’Aquila domani, il sindaco Massimo Cialente sottoporrà cinque domande. Che si sintetizzano in una richiesta: darsi da fare per la ricostruzione della città e dei 56 comuni del cratere sismico. Al bando qualsiasi «guerra fra poveri», visto che l’idea del capoluogo che vuole accaparrarsi i fondi dei piccoli centri è frutto, sottolinea il sindaco, di un’ipotesi fatta dalla Ragioneria dello Stato. Intanto, un passo in avanti nella vicenda dei 100 milioni Cipe per il rilancio economico e produttivo: il 3 febbraio sarà pubblicato il bando per accedere alla prima tranche di 28 milioni, destinata alle imprese che fanno ricerca. Ma il sindaco attende il «pacchetto sostanzioso», quello relativo alle risorse per finanziare gli accordi di programma per il polo chimico-farmaceutico e per l’insediamento dell’Accord Phoenix. Di questo, e anche della ormai quasi archiviata operazione con Invitalia per il Gran Sasso, Cialente parlerà con il ministro della Coesione Territoriale: «Attendo ancora la conferma della visita e il programma della giornata», dice il sindaco, «ma è chiaro che non vogliamo solo una passerella. Da Trigilia voglio garanzie. A cominciare dalla necessità, per tutto il cratere, di fondi certi per la ricostruzione. Sono rimasto male dall’uscita del coordinatore dei sindaci Emilio Nusca: è stata fatta passare l’immagine del Comune dell’Aquila che vuole accaparrarsi i soldi degli altri. Non è assolutamente vero. Si tratta di un’ipotesi fatta dalla Ragioneria dello Stato durante uno degli ultimi tavoli a Roma. Visto che abbiamo un tiraggio altissimo di progetti, la Ragioneria ha ipotizzato che chi tira prende più fondi. Con Trigilia, che ha ricevuto i sindaci, devo chiarire anche questo: non voglio più del 63%, voglio semplicemente avere i soldi necessari. Per L’Aquila, ma anche per tutti i 56 comuni. Del resto, quel miliardo e 2 arrivato nasce da una battaglia che ho condotto da solo, anche criticata a suo tempo da Nusca, e sono stato io a chiedere che fossero per tutto il cratere». Cialente ricorda anche i suoi sforzi per far confluire 2,5 milioni al nucleo artigianale di Pizzoli: «Sono il primo a credere che il futuro del capoluogo si gioca sulla rinascita di tutto il comprensorio». E vediamo quali i cinque punti cruciali a cui dovrà rispondere il ministro: «Innanzitutto, per trovare i soldi per la ricostruzione», spiega il sindaco, «è ora di sfondare il muro del 3% del Pil in caso di calamità naturali. Il negoziato con l’Europa va fatto puntando i piedi, mettendo il veto su tutto. Il governo deve fare suo il mio emendamento. Chiederò il ripristino della Cassa depositi e prestiti pluriennale e l’approvazione di un cronoprogramma degli interventi. Come secondo punto il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle entrate dovranno calcolare tutte le tasse rientrate a vario titolo dai cantieri delle abitazioni B e C già chiusi e finanziati con 50 milioni: dimostrerò che il 60% di quei 50 milioni sono già rientrati allo Stato. Il terzo quesito riguarderà l’accelerazione delle procedure di rilascio dei contributi. Come quarta richiesta, solleciterò l’adozione di norme specifiche per le ditte fallite che vogliono il 20% della commessa da quelle subentranti e per le imprese che intendono anticipare i lavori. Infine», conclude il sindaco, «Trigilia dovrà chiarirmi la vicenda del trasferimento del direttore dei Beni culturali Magani e in che mani andremo a finire».