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Pescara, 25/11/2024
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Data: 09/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Ricostruzione e tangenti a L’Aquila. Le manette scattano all’alba. Politici accusati di aver intascato mazzette. Nel mirino gli appalti per opere pubbliche e private

L’AQUILA Erano le prime luci della giornata di ieri quando L'Aquila si è svegliata con il rumore delle sirene degli oltre quaranta agenti della Squadra Mobile che, alle 7 di mattina, hanno dato il via all'operazione denominata «Do ut des» che ha portato all'arresto ai domiciliari, di Pierluigi Tancredi, aquilano, all’epoca dei fatti consigliere comunale e delegato del Comune per il recupero e la salvaguardia dei beni artistici della città, Vladimiro Placidi, aquilano, già direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila ed anche assessore alla ricostruzione dei beni culturali del Comune dell’Aquila, Daniela Sibilla ex dipendente e collaboratrice del consorzio dei beni culturali della provincia dell’Aquila e Pasqualino Macera originario del Teramano, responsabile centro Italia della Mercatone Uno Spa fino al 2012. I reati contestati alle figure di spicco della politica aquilana e agli impreditori, risalenti addirittura all'agosto 2009, sono di aver costituito nella sostanza, un sistema tangentizio per far ottenere alla Steda Spa appalti legati alla costruzione di alcuni Map e al puntellamento e messa in sicurezza di Palazzo Carli e dell'aggregato Alto.Ma.C, il cui presidente, non indagato è la vice direttrice sanitaria dell'ospedale San Salvatore, Sabrina Cicogna. Indagati nell’inchiesta giudiziaria portata avanti dalla Procura della Repubblica aquilana, anche il vicesindaco del capoluogo, Roberto Riga, il dirigente del settore ricostruzione del Comune dell'Aquila Mario Di Gregorio. Insieme a loro, Fabrizio Menestò, imprenditore e Daniele Lago, amministratore unico e legale rappresentante della Steda Spa, la ditta che di fatto secondo l'accusa è stata agevolata per gli appalti, tra cui uno milionario, per la costruzione di alcuni Map. Appalto per il quale Tancredi avrebbe ricevuto in cambio quattro Map da rivendere sul mercato. Gli agenti della Mobile sono arrivati per primi nella casa di via Cascina a San Marco di Preturo frazione dell'Aquila, suonando al campanello di Pierluigi Tancredi. Entrati in casa i poliziotti hanno notificato immediatamente il provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari per Tancredi, inziando le perquisizioni dell'abitazione. Circa due ore per controllare appartamento e un’automobile di grossa cilindrata parcheggiata all'esterno. Una volta terminata la perquisizione, gli agenti hanno portato via un faldone e lo stesso Tancredi, accompagnato dai poliziotti nell'ufficio dell'ospedale San Salvatore dove ad aspettarlo c'erano altri agenti, per iniziare la perquisizione di tutti gli incartamenti presenti. Negli stessi momenti gli agenti della Mobile dell'Aquila si trovavano nelle abitazioni degli altri arrestati Vladimiro Placidi e Daniela Sibilla, per effettuare gli stessi controlli. Operazioni che si sono svolte anche a Teramo portate a termine dalla Squadra Mobile per notificare il provvedimento e sequestrare incartamenti nell'abitazione di Pasqualino Macera, residente ad Atri. Un'operazione che con molta probabilità, rappresenta solo una punta di spillo di un sistema ben più diffuso di tangenti che nelle prossime settimane potrebbe portare a nuovi sviluppi.

Gli arresti sono cominciati alle sette di mattina quando oltre quaranta agenti della squadra mobile si sono presentati davanti alle abitazioni delle persone coinvolte nella vicenda

A Preturo gli agenti hanno impiegato due ore per perquisire l’abitazione di Pierluigi Tancredi. Al termine non hanno trascurato di controllare anche l’auto di grossa cilindrata parcheggiata nel giardino

Al termine delle operazioni di arresto il capo della Squadra Mobile dell’Aquila Maurilio Grasso ha ricostruito i mesi di indagine che hanno sconvolto la vita di migliaia di cittadini

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