|
|
|
Pescara, 25/11/2024
Visitatore n. 740.949
|
|
|
|
|
|
09/01/2014
Il Messaggero
|
Duri attacchi soprattutto da sinistra «Tutti a casa, meglio che torni un commissario, ci sta bene chiunque, anche Gengis Khan» |
|
L’AQUILA «La vicenda venuta è un brutto colpo alla ricostruzione, provo amarezza e delusione» ha detto la senatrice del Partito democratico ed ex assessore comunale Stefania Pezzopane. «Oltre allo scandalo - ha aggiunto - avverto la spiacevole impressione che tutto questo avrà ulteriori conseguenze negative sul processo di ricostruzione». Per Melilla (Sel) l’inchiesta genera «indignazione e ribrezzo». Il deputato ha chiesto una commissione d’inchiesta sulla ricostruzione. Rifondazione (Marola, Juchich, Perilli) ha chiesto dimissioni immediate. L’Aquila Che vogliamo un «tempestivo commissariamento del Comune». Più cauto Stefano Albano (Pd): «L'inchiesta è un fatto delicato che non intendiamo sottovalutare». Duro Liris di Fi: «L'attuale amministrazione comunale, alla guida della città ormai da sette anni, ha grosse responsabilità politiche delle quali non si può far finta di niente». Per Mantini (Udc) «i provvedimenti giudiziari confermano le preoccupazioni che abbiamo più volte espresso». Appello per L’Aquila chiede le dimissioni di Cialente. Stessa cosa fa l’assemblea cittadina: «Sono famelici sciacalli scelti da Cialente». Per Confindustria, infine, «c’è indignazione, ma anche garantismo fino al terzo grado di giudizio».
L’AQUILA «Tutti a casa, meglio che torni un commissario, ci sta bene chiunque, anche Gengis Khan». Spontaneamente, una gruppo di cittadini di ogni età, dopo un tam tam su Facebook, ha protestato in maniera pacifica nella serata di ieri davanti alla sede del Comune di Villa Gioia, dal cui ingresso è uscito intorno alle 17.45 il dirigente Mario Di Gregorio, uno degli indagati. Alcuni cittadini hanno chiesto a gran voce le dimissioni del sindaco, altri solo della giunta comunale. Si è trattato di un moto spontaneo di indignazione per quanto accaduto. «Tutti a casa», non ha dubbi la signora Emilia, mentre Anna Maria, un'altra donna di mezza età ci spiega che è «delusa, amareggiata». Le parole di Camilla, 20 anni sono un pugno nello stomaco: «Siamo arrabbiati, abbiamo deciso di rimare qui mettendoci in gioco, perché credevamo nella speranza di un futuro migliore».
|
|
|
|
|