L’AQUILA Da giorni sull'Aquila regnava una nebbia stile Valpadana, densa, che confondeva immagini e luci della città. La stessa che da settimane si respirava nei corridoi di Palazzo di città, temporaneamente dislocato a Villa Gioia, dove si rincorrevano rumors e voci di bombe innescate e pronte ad esplodere. Ieri mattina il sole è tornato a far capolino, illuminando strade, palazzi e i volti delle persone. Ma volti e gli sguardi in Comune erano ancora oscurati e offuscati, oltre che tesi, per il colpo arrivato da Bazzano (sede del Palazzo di giustizia). Davanti ai giornalisti il sindaco, Massimo Cialente, si presenta con l'aria di chi ha passato la mattinata nella centrifuga di una lavatrice e cerca di dare la sua versione dei fatti, riconoscendo che «alcune voci sulle indagini circolavano da tempo, ma ero tranquillo proprio perché la Magistratura stava lavorando per il bene della città». E ci mette un attimo a scaricare il suo vice, Roberto Riga, colpevole di avergli suggerito il nome dell'ex pidiellino Pierluigi Tancredi. «Gli uffici del Comune erano ancora nella Guardia di Finanza e Riga mi disse che il consigliere di opposizione Tancredi era disponibile a dare una mano» ha spiegato Cialente che nel giro di pochi giorni avrebbe firmato la delega per affidare all'ex assessore di centrodestra l'incarico (anno 2009, pochi mesi dopo il sisma) per le «attività di supporto e raccordo nell'ambito delle azioni dirette alla salvaguardia del patrimonio artistico». Una scelta che provocò reazioni di diversi esponenti della Giunta, che si trovarono al fatto compiuto, e di tanti cittadini che inondarono di sms e telefonate il telefonino del primo cittadino che fu costretto a fare marcia indietro. Ieri l'ultimo capitolo dello scaricabarile, con la notizia data dallo stesso sindaco della sospensione del dirigente Mario Di Gregorio, che dentro il Comune veniva considerato da molti come e più di molti assessori. «Mi sento tradito - ha aggiunto Cialente - sono 1500 giorni che lavoro come una bestia per questa città. Avevo chiesto trasparenza e correttezza perché abbiamo gli occhi del mondo addosso. Spero che venga fatta chiarezza al più presto e se c'è stato qualcuno che ha sbagliato paghi per ciò che ha fatto e per l'enorme danno d'immagine che ha arrecato alla città». Che in Comune i dirigenti, di certi settori, siano dei veri e propri plenipotenziari è una cosa nota, e di rotazione ai vertici degli uffici si parla da anni. «Siamo tra i primi Comuni ad aver adottato un regolamento anti corruzione - ha aggiunto il primo cittadino - Il ruolo di Di Gregorio sarà ricoperto ad interim dal direttore del dipartimento Fabrizi. Il tutto in attesa che venga espletato il concorso per dirigente perché ricordo che Di Gregorio era in carica ai sensi di Opcm rinnovate nel tempo. Aggiungo che dopo il pensionamento di due persone (Amorosi e D'Ascanio) non ci abbiamo dirigenti tecnici ed era difficile attuare una rotazione e avremo difficoltà anche per mandare avanti il settore in questi giorni. E per evitare episodi simili sono stato io a chiedere che venissero formulate regole severe per la ricostruzione privata». La nebbia, comunque, non si dirada. Si scorgono solo alcuni cittadini, pochi in verità, che in serata si ritrovano davanti la sede di Villa Gioia per una manifestazione spontanea, un sit in, per chiedere dimissioni della maggioranza e protestare contro l'ennesima umiliazione che la città è stata costretta a subire dal 6 aprile 2009.