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Pescara, 25/11/2024
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Data: 09/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Riga: «Mi faccio da parte per il bene della città». Il vicesindaco prima dice no alle dimissioni, poi incontra Cialente e ci ripensa «Sono estraneo ai fatti di cui vengo accusato, dimostrerò la mia innocenza»

L’AQUILA «Mi faccio da parte perché l’amministrazione comunale possa continuare il suo lavoro in totale serenità». Così ha esordito il vicesindaco Roberto Riga, nella conferenza stampa convocata dal primo cittadino Massimo Cialente in merito alla bufera giudiziaria che si è abbattuta sul Comune, gettando pesanti ombre sulla ricostruzione. «Un sistema ben radicato di tangenti in cambio dell’aggiudicazione degli appalti per la messa in sicurezza di palazzi danneggiati dal sisma», è quanto sostengono gli inquirenti. Un sistema nel quale sarebbe coinvolto – secondo l’accusa – anche Riga, all’epoca dei fatti assessore all’Urbanistica ed ora vicesindaco in quota Api. Le sue dimissioni (che fanno seguito a quelle da titolare della delega alla Protezione civile) sono arrivate al termine di una mattinata a dir poco convulsa. Gli agenti della Mobile si sono presentati a casa sua all’alba con un avviso di garanzia e un ordine di perquisizione. Il sequestro di un I-pad, poi il «trasferimento», scortato dagli agenti, a Villa Gioia. Altra perquisizione, stavolta nel suo ufficio, e altro sequestro di un computer. Il tutto mentre in questura stava andando in scena la conferenza stampa sull’operazione denominata «Do ut des». «Sono completamente estraneo alla vicenda», è stato il primo commento a caldo di Riga. «Si fa riferimento a consorzi di cui non conosco neppure l’esistenza. Non ho fatto nulla di male e non mi dimetto». Fin qui le prime dichiarazioni. Poi il dietrofront deciso dopo l’incontro col sindaco e i colleghi di giunta. Raccolto l’invito a mettersi da parte. Così un’ora dopo, nell’affollata conferenza stampa, l’annuncio delle sue dimissioni. «Sono due le cose che ho a cuore: la famiglia e la mia città. La mia famiglia esce fortemente provata da questa vicenda. Non si può descrivere cosa si prova a ricevere la visita a casa della polizia. Avrò modo di fare chiarezza e di dimostrare la mia innocenza. Intanto mi dimetto, sia da vicesindaco che da assessore all’Ambiente per evitare strumentalizzazioni sull’operato del sindaco e della giunta. Lo faccio per il bene della mia città, per non intralciare la ricostruzione che viaggia a rilento e senza fondi».

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