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Pescara, 25/11/2024
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Data: 09/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Di Matteo: «Rivoglio tutti i miei beni». L’ex dg Tercas e la compagna Ciampani chiedono il dissequestro di case, società e conti per 8 milioni: il 14 il verdetto

TERAMO La procura chiede un conto salatissimo all’ex direttore generale della Tercas e alla sua compagna teramana. Ma Antonio Di Matteo e Cinzia Ciampani non ci stanno: «Ridateci tutti i nostri beni», dicono. Entrambi ricorrono al tribunale del riesame di Roma. E attendono il verdetto per il 14 gennaio prossimo. In ballo c’è un tesoro di beni mobili e immobili: oltre 8 milioni di euro, quattro appartamenti e quote in almeno sette società, una delle quali, l’Immobiliare Tolstoj, è ritenuta dalla Finanza una cassaforte di beni distratti da mega fallimenti, come le due quote, del valore uninominale di un milione di euro, provenienti dal crac di una delle società romane del costruttore indagato Raffaele Di Mario. Ma andiamo per ordine. Prima c’è l’elenco della roba posta sotto sequestro preventivo, poi ci sono i motivi che hanno spinto il gip romano, Vilma Passamonti, a disporre i sigilli. Non ci sono yacht, attici o ville con piscina, tra i beni sequestrati al manager avezzanese rimasto alla guida della Tercas dal 2005 fino al mese di settembre del 2011. A lui le fiamme gialle hanno tolto le partecipazioni detenute, attraverso l'Immobiliare Tolstoj, in sei società, cioè l’ Immobiliare Bassi (100% del capitale sociale pari a 10mila euro), l’Intermedia Holding (0,05% pari a 100mila euro), Milano Property (100%-10mila euro), Gruppo 3 (50%-7.500 euro), l’Immocapital (56%-56mila euro) e l’He srl (34%-3.400 euro). Passiamo ai beni immobili: due appartamenti a Bologna, in via dei Pignattari e viale Zagabria (entrambi intestati all'Immobiliare Tolstoj) e un immobile di più particelle in via Copenaghen a Roma. Quindi un conto corrente d’oro, quello da 2 milioni di euro depositati a Singapore: soldi provenienti da un complesso giro di bonifici che ha toccato anche Londra e Lugano. Ma la parte più consistente del sequestro riguarda l’ex dg e altri 5 indagati, il costruttore Raffaele Di Mario, il manager della politica Gianpiero Samorì, e quello delle tv Francescantonio Di Stefano, quindi Cosimo De Rosa e Lucio Giulio Capasso che, in solido, si sono visti congelare la somma di 5 milioni e 505mila euro: in ipotesi, Di Matteo potrebbe pagare per intero la cifra record e poi rivalersi sugli altri. Passiamo alla compagna dell’ex dg, la teramana Cinzia Ciampani. A lei hanno sequestrato il 99% del capitale sociale dell’Immobiliare Tolstoj e un appartamento in via Tevere a Teramo Il gip, su richiesta della procura romana, ha ordinato sequestri finalizzati alla confisca dei beni (per un totale di 199 milioni a sette dei 19 indagati della bufera Tercas), e quindi alla vendita all’asta trattandosi, spiega l’accusa, di riciclaggio transnazionale. Come finirà? Di Matteo, difeso dall’avvocato napoletano, Massimo Krogh, legale di fiducia anche di Marcello Dell’Utri, ha già vinto il suo primo round ottenendo gli arresti domiciliari ad Avezzano. Ma il secondo round è più difficile da conquistare visto che il gip gli ha concesso la detenzione, meno afflittiva, in casa dei genitori proprio sul presupposto che i suoi beni, in particolare il conto corrente aperto nel Sud Est asiatico, sono al sicuro, sotto sequestro. Delle due l’una: o la scarcerazione o il tesoro. E’ difficile che l’ex dg Tercas, arrestato il 18 dicembre, vinca l’intero match contro la procura.

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