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Pescara, 25/11/2024
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14/01/2014
Rassegna.it
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Rappresentanza, ecco il testo. Fiom chiede direttivo Cgil e referendum iscritti. Fim, accordo su rappresentanza positivo e coerente (Preleva il testo dell'accordo) |
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Sindacati e Confindustria varano il regolamento attuativo sulla democrazia sindacale che rende operativo l'accordo di maggio. E intanto il lavoro resta al centro della scena politica. Dopo il Jobs Act del Pd arriva il piano del lavoro firmato Ncd
“Cgil, Cisl, Uil e Confindustria dimostrano di sapersi rinnovare e di dare trasparenza e regole democratiche alla propria azione negoziale”. È il commento del segretario generale di Corso Italia, Susanna Camusso alla firma (avvenuta venerdì sera) del regolamento applicativo dell'accordo sulla rappresentanza, “Mi auguro – ha detto Camusso - che presto anche con le altre associazioni datoriali si possa raggiungere questo importante traguardo”.
Le parti sociali in sostanza hanno varato il Testo unico sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. Diventa così operativo l'accordo del 31 maggio scorso, ritenuto “storico”, che ha fissato, per la prima volta criteri unitari con cui misurare la rappresentanza sindacale, la validità e l'esigibilità dei contratti nazionali. L'intesa è stata siglata dal presidente di Confindustria Squinzi e dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti. Contrario alla firma il segretario della Fiom, Maurizio Landini che oggi (13 gennaio) riunisce la segreteria nazionale della categoria per esprimere un giudizio più dettagliato, anche in vista del Comitato centrale già convocato per il 16 gennaio.
Nel frattempo il lavoro resta al centro della scena politica. "La realizzazione di un nuovo piano del lavoro non può prescindere da una riforma delle tutele", afferma Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil in una intervista pubblicata sul Messaggero di ieri. "La cassa integrazione è un ammortizzatore che dovrebbe avere caratteristiche universali. Voglio ricordare che quella in deroga è stata inventata proprio perché tutti i lavoratori non avevano la possibilità di accedere alla Cig. Evidentemente, però, la deroga deve essere finanziata e oggi siamo soltanto a livello di chiacchiere. Non possiamo lasciare le persone senza cassa integrazione perché vorrebbe dire abbandonarle alla disoccupazione”.
E mentre si attende il testo ufficiale che dovrebbe essere varato nella direzione convocata per giovedì, arriva la contromossa del Nuovo Centrodestra. Superare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e detassare il lavoro produttivo, questi alcuni dei temi principali del piano per il lavoro elaborato e illustrato ieri dal Ndc a Fasano (Brindisi). Un "jobs act" del centrodestra che contiene dieci punti programmatici e si basa su quattro grandi linee guida, secondo quanto riferito dall'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
Fiom chiede direttivo Cgil e referendum iscritti
La segreteria della Fiom ha chiesto che sul regolamento attuativo dell’accordo sulla rappresentanza sindacale, firmato lo scorso 10 gennaio tra le parti sociali, la Cgil convochi un direttivo ad hoc “con urgenza”, avvii una consultazione tra gli iscritti con voto certificato e sospenda la firma in attesa del risultato. Le richieste sono state formalizzate in una lettera inviata alla segreteria della Cgil nazionale.
L’accordo – sostiene la categoria guidata da Maurizio Landini - “non è stato discusso in nessun organismo dirigente” e deve essere oggetto di una “consultazione delle iscritte e degli iscritti della Cgil interessati”. La Fiom ha sospeso le assemblee nei luoghi di lavoro in preparazione del congresso fino al 16 gennaio, data in cui si riunirà il comitato centrale.
Nel testo inviato a nome della segreteria dei metalmeccanici si legge che “il nuovo accordo prevede sanzioni per le organizzazioni o i lavoratori eletti e si introduce l'arbitrato interconfederale in sostituzione della autonomia delle singole categorie e compaiono elementi che configurano una concezione proprietaria dei diritti sindacali” che “di fatto limitano le libertà sindacali anche in contrasto con la recente sentenza della corte costituzionale sulla Fiat”.
“Non è comprensibile che tutto ciò sia avvenuto senza mettere tutte le categorie della nostra Confederazione nella condizione di poter conoscere, discutere e decidere prima di arrivare alla firma. Del resto è noto come la Fiom, in questi anni, sia stata pienamente coinvolta e oggetto di processi tesi a negare agibilità e libertà sindacali e d'azione nei luoghi di lavoro”, dice ancora la Fiom.
Fim, accordo su rappresentanza positivo e coerente
La Fim "apprezza e condivide" l'accordo sulla rappresentanza e sulle regole della contrattazione sottoscritto venerdi' scorso da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. E' il leader delle tute blu della Cisl, Giuseppe Farina, a commentare l'intesa, ritenuta "coerente con le proposte sindacali", che definisce "regole certe trasparenti ed esigibili" sulle titolarita' contrattuali e di rappresentanza e sulla contrattazione nazionale ed aziendale. Si tratta percio', per la Fim, di "un importante passo avanti" per la costruzione di relazioni sindacali piu' stabili e mature, che "favorisce la partecipazione dei delegati e dei lavoratori ai percorsi contrattuali e conferma la capacita' autonoma delle parti sociali di saper adeguare le regole dei rapporti sindacali e della contrattazione alle mutate e piu' impegnative condizioni dell'economia e del lavoro". Se le stesse regole fossero state gia' in vigore nel 2010, infatti, sottolinea ancora Farina, "l'accordo di Pomigliano sarebbe stato l'accordo di tutti e la vicenda Fiat avrebbe avuto esiti diversi e soluzione unitaria". La Fim dunque auspica che le nuove regole "possano contribuire a superare le divisioni presenti nel sindacato e nell'industria metalmeccanica e consentire una piu' avanzata unita' di azione nella categoria e una gestione unitaria e condivisa del prossimo rinnovo del contratto".
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