Un crescendo di caos e traffico. Pescara sta vivendo uno dei più grandi cambiamenti dall'epoca della pedonalizzazione di corso Umberto e ieri ha potuto immaginare concretamente cosa accadrà quando corso Vittorio Emanuele sarà interdetto alle auto. Intorno alle 14,30 sono spuntati i divieti d'accesso, alla rotonda di via Michelangelo, all'incrocio con via Chieti e su tutti i varchi intermedi.
L'intera arteria è stata transennata per circa quattro ore per permettere agli operai di disegnare la segnaletica del cantiere che porterà alla riqualificazione di una delle strade più trafficate di tutto il territorio. Così, le auto che viaggiavano in direzione nord-sud, verso il centro città, si trovavano di fronte ad una pattuglia di vigili urbani che imponeva loro il dietrofront. «Il cantiere interesserà, nella prima fase, il tratto che va dall'incrocio con via Trieste fino a via Piave - spiegava il vigile di turno -, ma per non creare ingorghi all'altezza di corso Umberto la strada è stata chiusa dalla rotonda Michelangelo». Tutto il traffico veniva dunque indirizzato su via Cesare Battisti e, da lì, sulla riviera nord. Riviera che sembra destinata a diventare la valvola di sfogo di buona parte delle 130mila auto che ogni giorno raggiungono il centro: ieri l'intero asse stradale era impraticabile. Così come la piccolissima via Chieti, che per qualche ora ha dovuto sorreggere tutto il traffico che viaggiava in direzione sud-nord.
Già all'incrocio di piazza Duca D'Aosta, dove non era presente alcuna pattuglia né cartello informativo, saltavano tutte le basilari regole stradali. Le auto, anche quelle provenienti da piazza Italia, passavano con il semaforo rosso fino a ritrovarsi accalcate all'incrocio fra corso Vittorio e via Venezia/via Chieti. Qui tutto il flusso del traffico veniva costretto a svoltare su via Chieti, mai intasata come ieri, e da lì a proseguire lungo via De Gasperi. E ancora file e code lunghissime.
La bretella all'interno dell’area di risulta, quella che dovrebbe diventare la naturale alternativa al corso una volta che questo sarà interdetto al traffico privato, non è ancora stata sistemata e quindi resterà chiusa e inutilizzabile fino all'inizio della prossima settimana. Così come la rotatoria posta all’incrocio fra via De Gasperi e via Teramo, che nel frattempo continuerà a fungere da spartitraffico.
A fare le spese di questa sperimentazione sono state di conseguenza via Ferrari, dove la lunga coda di auto arrivava a lambire l'ingresso della stazione, e la già intasatissima via del Circuito. Intorno alle 18 il corso è stato finalmente riaperto, anche se solo in parte: la corsia lato mare è rimasta chiusa per i lavori, quella lato monte è stata invece sdoppiata per accogliere il traffico auto in entrambe le direzioni, appesantito dal flusso degli autobus senza più il vantaggio della corsia preferenziale.