L’AQUILA L’agenda con gli impegni del sindaco è stata chiaramente cancellata. Massimo Cialente è tornato a fare il medico e intanto a Villa Gioia la sua stanza è stata «occupata» da Betty Leone, l’assessore a cui il primo cittadino ha conferito l’incarico di vicesindaco e con esso l’onere di traghettare il Comune da qui all’arrivo del commissario. Meno di venti giorni entro i quali Cialente, che ieri ha incassato anche la solidarietà e il sostegno del Pd nazionale, potrebbe ancora optare per un ripensamento, così come la sua squadra e tutto il centrosinistra gli hanno chiesto. Ma intanto, in attesa delle prossime mosse del sindaco dimissionario e della manifestazione a suo sostegno che si terrà venerdì alle 17,30 al Parco del Castello, Betty Leone – esponente di Sel e storica sindacalista Cgil – si è calata da ieri nel ruolo di coordinatrice del lavoro della giunta chiamata a portare avanti l’ordinaria amministrazione. E così ieri l’esecutivo è stato nuovamente riconvocato «perché ognuno degli assessori, io inclusa», dice Leone, «dovrà predisporre un elenco di atti prioritari da mandare avanti tra quelli per i quali, però, non c’è bisogno del passaggio in consiglio comunale. In queste ore sto ricevendo tantissime telefonate per sollecitare l’espletamento di pratiche. Si tratta di atti dovuti ma non riusciremo a fare tutto. E in questa situazione, con l’attività amministrativa ingessata, si rischia anche la perdita di finanziamenti per progetti importanti. In questo calderone», ammette il vicesindaco, «ci sono anche i fondi per piazza d’Armi. E nessuno di noi si è presentato a Roma all’appuntamento per Italia 2019, in cui L’Aquila era quasi capofila. Ho mandato un messaggio per confermare la volontà di far parte del progetto, ma in questo momento non è possibile prendere impegni. Ho accettato questo incarico, delicato e a tempo, per spirito di servizio perché stiamo vivendo momenti difficilissimi in cui è necessario mettersi in gioco per il bene della città». Nella stanza entrano ed escono assessori e dirigenti. E tante le telefonate passate dall’ufficio di Gabinetto. «I problemi sono tanti. Abbiamo chiesto a Cialente di revocare le sue dimissioni, ma abbiamo il dovere di prepararci anche all’eventuale arrivo di un commissario. E dovremo farlo elaborando un cronoprogramma, ovvero un elenco delle questioni di ordinaria amministrazione che vanno chiuse per il bene della città». Infine, gli appuntamenti urgenti da ridefinire. A cominciare da quello con il governo sulla delicatissima partita dei finanziamenti e sullo scontro in atto con il ministro Trigilia.