L’AQUILA La rottura è definitiva. Il partito democratico abruzzese ha chiesto ufficialmente che il ministro per al ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigiia venga rimossa la delega di inviato speciale del Governo per la ricostruzione. Lo ha fatto nel vertice di ieri pomeriggio a Roma con i vertici della segreteria nazionale del Pd, a cui preso parte il responsabile degli enti locali democrat Stefano Bonaccini, renziano di ferro e uomo molto vicino al segretario Matteo Renzi. Oltre ai segretari (quello regionale Paolucci, quello provinciale Mazzetti e quello aquilano Albano) erano presenti il sottosegretario Legnini, la senatrice Pezzopane e il dirigente di partito ed ex parlamentare Lolli. I vertici del partito, insomma, giunti a Roma ad una settimana dalla deflagrazione giudiziaria che ha investito il Comune dell'Aquila e a tre giorni delle dimissioni del sindaco Cialente. Dimissioni giunte al termine di uno scontro con l'Esecutivo nazionale culminato con alcune interviste dell'erede di Fabrizio Barca, che per il Pd deve farsi da parte. Al suo posto, questa è la richiesta, dovrà essere la presidenza del Consiglio ad assumersi, Letta o chi per lui, il compito di seguire da vicino le vicende legate alla ricostruzione. Alla vigilia delle dimissioni proprio per la giornata odierna era previsto una riunione con il capo del Governo, tornato stanotte dal Messico, ed il sindaco ma le dimissioni hanno fatto precipitare tutto e verrà calendarizzato per i prossimi giorni. "Tutto il partito ha manifestato la massima solidarietà nei confronti del sindaco Cialente - spiega la Pezzpoane - Abbiamo posto delle questioni: tra queste l'evidente difficoltà di dialogo con un ministro che delegittima la nostra azione, con attacchi ed interviste in cui snocciola dati e cifre palesemente inesatte. A questo punto chiediamo che sia la presidenza del Consiglio ad occuparsi delle questioni della ricostruzione, togliendo l'incarico a Trigilia". Probabilmente l'incarico verrà affidato allo stesso Bonaccini, "un amministratore molto capace e di origini emiliane, quindi conosce bene tute le difficoltà ed i problemi legati al terremoto" ha aggiunto la Pezzopane. Sul tavolo anche il nodo fondi, che come spiega il segretario comunale Albano "era e rimane centrale. Abbiamo ribadito che la necessità di spesa è di un miliardo l'anno. Il Pd ha sempre fatto dell'Aquila una questione nazionale ed il nuovo gruppo dirigente, che vuole dettare l'agenda politica al Paese, se ne farà carico". L'altro scoglio da superare è quello del superamento dei vincoli del deficit-Pil per le spese legate alle calamità naturali: una battaglia che può essere giocata solamente a Bruxelles, e l'impegno decisivo può essere proprio quello del premier. Le istanze verranno portate all'attenzione della segreteria nazionale che si riunirà oggi ma è tutto da valutare l'atteggiamento che verrà assunto nei confronti di Trigilia, altro uomo vicino alle posizioni del sindaco di Firenze. Il Pd, intanto, si prepara alla manifestazione di venerdì pomeriggio alle 17:30 al Castello, dove verranno montati dei gazebo e tendoni per un dibattito alla luce di quanto avvenuto negli ultimi giorni. Il Pd esce allo scoperto sulla vicenda L'Aquila, secondo alcuni avrebbe dovuto-potuto farlo prima per scongiurare le dimissioni del sindaco Cialente che, almeno stando a chi lo conosce bene, non sembra affatto intenzionato a tornare sui suoi passi.