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Pescara, 25/11/2024
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Data: 15/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Stangatina» solo a Teramo. È l’unico capoluogo in cui si paga la mini-Imu

PESCARA La mini-Imu, la stangatina di metà gennaio, si pagherà in 83 Comuni abruzzesi su 305, poco meno del 30%. Tra i capoluoghi di provincia, saranno solo i cittadini di Teramo a subire l'ulteriore batosta, mentre la faranno franca quelli di Chieti, L'Aquila e Pescara. La mini-Imu si paga in tutti i Comuni dove l'aliquota-base dell'abitazione principale è superiore al 4 per mille, per tutti gli altri c'è almeno la buona notizia di non dover mettere mano al portafogli pure per questa imposta aggiuntiva. Va detto che non si tratta di un gentile omaggio da parte dei Comuni ai quali, tuttavia, va riconosciuta una parte di merito perché quelli più oculati si sono tenuti bassi con le aliquote sulla prima casa, mantenendo quella base al minimo del 4 per mille. Sulla mini-Imu, negli ultimi giorni la confusione è regnata sovrana, tant'è che molti Comuni hanno dovuto comunicare in fretta e furia se e come si doveva pagare. A Pescara, ad esempio, gli uffici e i telefoni del Municipio sono stati presi d'assalto dai cittadini, intasando sportelli e linee. Così l'assessore Massimo Filippello e il dirigente Marco Scorrano sono usciti allo scoperto per dire che «no, qui la mini-Imu non si paga». Anche per lo stesso Comune di Pescara c'è una bella notizia perché, quanto all'Imu, il 99% dei cittadini, 71mila sui complessivi 72mila, hanno già versato il tributo, permettendo all'Amministrazione di incassare 55 milioni 380 mila euro, appena 120mila in meno della previsione iniziale complessiva che è di 55 milioni 500mila euro. I mille che non hanno ancora pagato hanno la possibilità di farlo entro un anno dalla scadenza ordinaria con una minima sanzione: chi verserà l'Imu entro il 16 gennaio pagherà l'importo dovuto maggiorato del 3%; chi si metterà in regola tra il 17 gennaio e il 16 dicembre 2014 pagherà una sanzione del 3,75% oltre agli interessi pari all'1% su base annua; chi supererà la data del 16 dicembre, infine, si vedrà invece applicare una sanzione del 30%. Dai risultati si può dire che ai pescaresi piace pagare l'Imu? «Adesso non esageriamo - commenta l'assessore ai Tributi Massimo Filippello -, di certo negli anni abbiamo registrato un senso civico molto spiccato. Da parte nostra ci abbiamo messo un lavoro capillare di controllo, poi abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze dei proprietari nel rispetto delle regole, oltre ovviamente a mantenere le aliquote ai minimi consentiti e concedere agevolazioni a tutti coloro che ne hanno diritto». Fra i Comuni importanti esenti dalla mini-Imu c'è anche Montesilvano, dove l'assessore Enzo Fidanza ha avuto la stessa urgenza degli altri colleghi nel comunicare in fretta ai cittadini di stare tranquilli, ché l'imposta non andava pagata. Spostandoci a Chieti, l'assessore Roberto Melideo rivendica la scelta della Giunta Di Primio (premiato dalla classifica de Il Sole 24 Ore come sindaco più amato d'Abruzzo) di non aumentare le tasse mantenendo l'aliquota 2013 per la prima casa al 4 per mille: «Scelta non solo equa, ma anche lungimirante - afferma - che consentirà ai nostri concittadini di non effettuare alcun pagamento aggiuntivo ovvero il 40% della differenza tra l'aliquota Imu stabilita dal Comune e quella base del 4 per mille». Rieccoci a Pescara per segnalare che non sono tutte rose e fiori; per il Comune dannunziano, infatti, c'è anche una cattiva notizia: «I primi 13 milioni e 900mila euro di introiti derivanti dall'Imu - rivela l'ingegner Scorrano - se li è presi lo Stato nell'ambito del fondo di solidarietà nazionale». Tradotto, significa che nelle casse municipali sono entrati soltanto 41 milioni dei 55 effettivamente versati dai contribuenti. «Una quota, quella dei 13,9 milioni - sostiene Filippello - relativa a un Decreto che non è ancora diventato legge. In questo ambito, fra l'altro, lo Stato avrebbe dovuto redistribuire una parte ai Comuni e a Pescara tocca almeno un milione». Altro motivo di attrito con l'Amministrazione centrale è quello della gestione del tribunale per la quale il Comune ha speso 7 milioni e mezzo negli ultimi tre anni (2,5 milioni l'anno) e che il Ministero della Giustizia non ha ancora restituito.

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