Candidato sindaco o capolista di Ncd alla Regione? È il dubbio che Guerino Testa dovrà risolvere in fretta perché il termine ultimo per dimettersi da presidente della Provincia e rimuovere la causa di incompatibilità con la corsa al consiglio regionale. E soprattutto perché la richiesta viene dal numero uno del partito Angelino Alfano, che ieri ha esaminato il dossier Pescara e il caso Abruzzo insieme a Testa, al ministro Gaetano Quagliariello, leader di riferimento del Nuovo centrodestra abruzzese, e alla senatrice Federica Chiavaroli, neo coordinatrice regionale. Un rilancio che complica i piani locali di Ncd e gela per il momento le ambizioni di Guerino Testa. Difficile opporre un rifiuto ad Alfano, soprattutto perché la sua richiesta è motivata con la forza elettorale della Provincia e con la necessità di Ncd di fare il pieno di voti nel primo test elettorale. Anche se Alfano ha assicurato il pieno appoggio a Testa in caso di scelta del Comune, è probabile che la settimana di riflessione porterà alle dimissioni e al sì alla candidatura regionale.
E dire che la delegazione pescarese era partita alla volta di Roma per chiedere la benedizione di Alfano alla richiesta della casella pescarese per bilanciare il peso di Forza Italia nelle elezioni regionali, nelle comunali di Teramo e, chissà, in quelle dell’Aquila. Un retroscena vuole la Chiavaroli interprete di una richiesta comune del centrodestra pescarese per un incarico governativo al sindaco in scadenza Luigi Albore Mascia, in modo da giustificare il passo indietro e rendere indolore il cambio di cavallo. A cambiare è invece lo scenario complessivo. La svolta determinata dalla candidatura Testa al consiglio regionale potrebbe innescare comunque reazioni a catena in tutto il centrodestra. Il peso elettorale del presidente della Provincia potrebbe spingere qualcuno tra i consiglieri uscenti, magari Sospiri o Pagano, a ripiegare verso il Comune.
Nel centrosinistra si aspetta la decisione di Antonello Ricci e il cronometro è agli sgoccioli: la risposta alla proposta una sua candidatura a sindaco, passando beninteso per le primarie, era attesa già per domenica e ora si prevede arriverà tra giovedì e venerdì. Il tempo per consentirgli di definire un ultimo giro di consultazioni con potenziali supporter e di valutare al meglio aspetti di carattere famigliare e professionale. Se qualcosa dovesse andare storto, il centrosinistra attingerà al vivaio interno: oltre a Di Pietrantonio potrebbero uscire allo scoperto Blasioli o anche la D’Incecco. Non mancano alternative nella società civile, nel mondo delle associazioni e delle categorie produttive: circolano i nomi di Fimiani, Di Costanzo o anche Santori.