Regione Sicilia, 97 gli esponenti politici sotto inchiesta: tra questi, anche Davide Faraone, deputato Pd responsabile del Welfare nella segreteria di Renzi e l'ex presidente Lombardo. I provvedimenti notificati ai capigruppo della precedente legislatura. Si indaga per peculato. Con i 13 milioni l'anno destinati ai gruppi parlamentari è stato acquistato di tutto: borse, cravatte, profumi, soggiorni in alberghi di lusso. Santangelo e Nuti (M5s): "Spese da...Faraone e Renzi perchè non parla?". Il parlamentare renziano: "La Procura fa bene, io sono serenissimo ma se dovessero rinviarmi a giudizio mi dimetto"
Con i fondi destinati al funzionamento dei gruppi parlamentari è stato acquistato di tutto: borse Louis Vuitton, cravatte, profumi e soggiorni in alberghi di lusso. La Procura di Palermo ha ora iscritto nel registro degli indagati 97 esponenti politici della scorsa legislatura, tra i quali l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio e anche Davide Faraone, deputato del Pd responsabile del Welfare nella segreteria formata da Matteo Renzi.
Ha inoltre notificato tredici avvisi di garanzia agli ex capigruppo Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Antonello Cracolici, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola Leanza, Nicola D'Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini e Cataldo Fiorenza. Gli esponenti politici, alcuni rimasti in carica anche in questa legislatura, sono stati convocati in Procura nei prossimi giorni dai sostituti procuratori Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri, nonché dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci.
E' così a una svolta l'inchiesta avviata dalla Procura di Palermo nell'ottobre 2012, quando i finanzieri del nucleo tutela spesa pubblica della polizia tributaria entrarono all'Ars acquisendo tutta la documentazione sulle spese dei gruppi parlamentari.
L'INCHIESTA Dalle saune alle mutande, pioggia di indagati in tutta Italia
Tra i 97 sotto inchiesta, 83 sono parlamentari della scorsa legislatura gli altri sono stati rieletti col nuovo presidente Crocetta. E' stato lo stesso Antonello Cracolici, ex capogruppo del Pd a Sala d'Ercole, a darne notizia all'Aula. "Sono indagato, ma non ho nulla da nascondere". Convocata per domani una conferenza stampa.
Subito all'attacco gli M5s: "Il vecchio-nuovo Pd di Renzi inciampa nelle spese da...Faraone. Dopo l'inchiesta per peculato ai danni del suo parlamentare, che cosa ha da dire Matteo Renzi? Perchè non parla?" scrive in una nota Maurizio Santangelo, capogruppo M5s al Senato. E Nuti, capogruppo grillino alla Camera: "Faraone faccia un bagno di umiltà e non uno, ma due passi indietro"
"Benissimo la procura: indaghi. E se c'è qualche ladro deve pagare. Sono certo che emergerà chiaramente se qualcuno che ha rubato e ha utilizzato le risorse per lucro personale" replica il parlamentare renziano, "non ho ricevuto al momento alcuna comunicazione e sono comunque serenissimo. Anzi, quanto accaduto sarà l'occasione per far conoscere a tutti i modi in cui ognuno di noi utilizza le risorse destinate a fini politici e di rappresentanza". Poi però a Radio 24 aggiunge: "Dovessi essere rinviato a giudizio mi dimetto, mi dimetto anche da uomo. Ma non ci si arriverà perchè sono sicuro di come ho usato i soldi".
Sono 13 milioni l'anno le spese finanziate, il 50% delle quali, avrebbe stabilito l'inchiesta, illegittime.
Ma variano di molto gli importi contestati a ogni singolo esponente politico: per Faraone, ad esempio, si parla di conti che tornano per 3.380 euro, per Giuseppe Lupo si indaga su quasi 40 mila euro.
Ed ecco le cifre nel dettaglio: per l'allora semplice deputato Udc Giovanni Ardizzone, oggi presidente dell'Ars, si fa riferimento a un ammanco di 2.090 euro; poi Guglielmo Scammacca della Bruca, Franco Mineo, Alessandro Aricò, Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Antonino Scilla, Marco Lucio Forzese, Orazio Ragusa, Mario Parlavecchio, Salvatore Lentini, Salvatore Giuffrida, Nino Dina, Salvatore Cascio, Toto Cordaro, Pippo Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Cateno De Luca, Michele Cimino, Raffaele Lombardo, Francesco Calanducci, Paolo Colianni, Orazio D'Antoni, Antonio D'Aquino, Giovanni Di Mauro, Giuseppe Federico, Giuseppe Gennuso, Riccardo Minardo, Fortunato Romano, Giuseppe Sulsenti, Giuseppe Arena, Marcello Bartolotta, Mario Bonomo, Raimondo Sciascia, Calogero Speziale, Miguel Donegani, Riccardo Savona, Cataldo Fiorenza, Salvino Pantuso, Roberto Ammatuna (5.810,66 euro ).
E ancora: Giuseppe Apprendi (480 euro), Giovanni Barbagallo (11.569,44 euro), Mario Bonomo (4.918 euro), Roberto De Benedictis (per 4.653 euro), Giacomo Di Benedetto (per 27.425 euro), Giuseppe Digiacomo (per 6.727 euro), Michele Donato Donegani (10mila euro), Cataldo Fiorenza (4.327,80 euro), Michele Galvagno (5.681 euro di cui 1.248 per iniziative insieme a Salvatore Termine), Baldassare Guacciardi (1.365 euro), Giuseppe Laccoto (3.492 euro), Giuseppe Lupo (39.337 euro), Vincenzo Marinello (3.900 euro), Bruno Marziano (12.813 euro), Bernardo Mattarella (6.224 euro), Camillo Oddo (2.500 euro), Filippo Panarello (16.026 euro), Giovanni Panepinto (2.600 euro), Francesco Rinaldi (45.300 euro).
"C'è di tutto tra quelle spese dei gruppi parlamentari che hanno usato illecitamente i fondi a loro disposizione. Molto di più di quello che immaginavamo. E siamo solo all'inizio...". E' il commento che si lascia sfuggire uno degli investigatori.