TERAMO La soluzione di una "santa alleanza" anti-Brucchi si allontana. Il rifiuto da parte di Gianluca Pomante, candidato sindaco dei movimenti civici, di partecipare alle primarie rende improbabile l'ipotesi avanzata dal Pd di organizzare primarie di coalizione per individuare lo sfidante del primo cittadino uscente. Nelle intenzioni dei Democratici le primarie in vista delle comunali del 25 e 26 maggio si svolgerebbero tra fine febbraio e inizio marzo, coinvolgendo non solo le forze tradizionali del centrosinistra. L'indisponibilità di Pomante si aggiunge al veto di Sel, posto in estate e mai rimosso finora, e al no che sarebbe arrivato nelle settimane passate anche da Raffaele Di Gialluca, la cui candidatura a sindaco è stata avanzata da un raggruppamento rappresentato in città dall'ex vicesindaco e consigliere regionale di Fli Berardo Rabbuffo. Rifondazione comunista, che nelle scorse comunali si presentò da sola sostenendo Sandro Santroce come aspirante sindaco, non si è ancora pronunciata. Nessuna intesa, a quanto pare, è possibile anche con il Movimento 5 Stelle che ha avviato una serie di assemblee pubbliche su programma e scelta dei candidati sindaco e consiglieri. La "santa alleanza", auspicata nei mesi scorsi da vari esponenti del Pd, insomma non ci sarà e anche se l'ipotesi delle primarie non è del tutto archiviata rischia di risolversi, qualora si concretizzasse, in una consultazione tutt'altro che ampia. Per i Democratici il passaggio principale resta comunque l'investitura del candidato sindaco, dopo l'addio da parte di Giovanni Cavallari che era stato designato a giugno dall'unione comunale del partito. La questione, però, si risolverà nel giro delle prossime ore. Nella tarda serata di ieri c'è stato il colloquio tra il segretario provinciale Gabriele Minosse e Manola Di Pasquale, indicata già da qualche giorno come possibile sfidante di Maurizio Brucchi. Manca ancora qualche tassello politico all'intesa definitiva ma nel fine settimana arriverà l'ufficializzazione. «Sento forte la responsabilità per la richiesta che mi arriva dal partito e da moltissimi cittadini», sottolinea Manola Di Pasquale, «e sarà molto difficile non dare una risposta positiva». Il consigliere e presidente regionale del Pd si tiene sulla linea della prudenza, ma è pronta a sciogliere la riserva prima di domenica e a lanciarsi nella campagna elettorale. In suo favore si sono già pronunciati il comitato “Adesso Teramo”, formato dai sostenitori di Matteo Renzi e di cui Manola Di Pasquale è stata tra i fondatori, e Gianguido D'Alberto, il cui nome era riemerso una settimana fa come possibile candidato sindaco. Il consigliere, che è anche presidente della commissione di vigilanza del Comune, ha fatto sapere di non essere interessato alla candidatura, ma ha assicurato pieno sostegno alla collega di partito. Per l'investitura di Manola Di Pasquale, dunque, manca solo l'annuncio definitivo. Poi sarà lei, insieme alla dirigenza locale del partito, a dover cercare un'intesa con le altre forze in campo per la costruzione di uno schieramento capace di sostenere il confronto con il centrodestra che già da tempo è impegnato nella preparazione delle liste.