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Pescara, 25/11/2024
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Data: 17/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le dimissioni del Sindaco Cialente - L’Aquila si conta in piazza: oggi corteo per Cialente. Il Pd è certo: ci sarà una grande adesione. Il Pdl: non partecipate

Non sarà un «Cialente pride», ma un «L’Aquila pride». L’ex deputato Giovanni Lolli sottolinea che lo scopo della manifestazione di oggi, al via dalle 17.30, all’ombra dell’auditorium di Renzo Piano, è soprattutto quello di mostrare all’Italia che gli aquilani, sindaco Cialente in testa, sono persone perbene. Un moto di orgoglio dunque per mettere fuori uso la macchina del fango che colpisce anche la città e chiedere al primo cittadino dimissionario di ripensarci. Tuttavia fra le fila dell’opposizione c’è chi parla di farsa e chiede agli aquilani di disertare la manifestazione. «Siamo al paradosso - sottolinea il consigliere Guido Liris -. Una maggioranza di sinistra che da sette anni conduce il Comune in maniera poco trasparente e sicuramente infruttuosa oggi decide di scendere in piazza. La preghiera che rivolgo alla città è di non cadere nell’ennesima trappola: aquilani, non fatevi prendere in giro ancora una volta! Disertate la manifestazione, cambiamo pagina in questa città». «Gli organizzatori temono che pioverà perciò sono stati installati due capannoni - spiega Lolli - per uno spazio complessivo che è il quadruplo di quello del tendone di piazza Duomo».
A questo proposito si registra un ennesimo atto vandalico ai danni della tensostruttura di piazza Duomo. Ieri, in occasione della conferenza stampa della senatrice Enza Blundo annullata, si è appreso che i cavi di alimentazione dell’energia elettrica sono stati tranciati di netto in due punti. Durante la manifestazione di stasera prenderanno la parola il vice sindaco, Betty Leone; la senatrice Stefania Pezzopane e alcuni cittadini. Convitato di pietra, Massimo Cialente. I sindaci del cratere, invece, ci saranno. «Tutto il Pd regionale sarà con orgoglio all’Aquila per esprimere la solidarietà dei democratici abruzzesi al sindaco Massimo Cialente e agli aquilani» dice Silvio Paolucci. «A nome mio personale e del gruppo consiliare del Pd - afferma il capogruppo Maurizio Capri - esprimo solidarietà a Cialente e lo invito a tornare indietro sulla sua decisione. È giusto che il Governo dia risposte certe all’Aquila sul cronoprogramma. Senza il miliardo all’anno la ricostruzione non potrà andare avanti, indipendentemente da Cialente. Il premier Letta prenda in carico direttamente il caso L’Aquila e affianchi Trigilia in una gestione che non si sta segnalando per efficienza, dando così un segnale forte». «Le dimissioni del sindaco Cialente sono un atto responsabile quanto dovuto. Egli stesso, pur non indagato, ha riconosciuto i propri errori e la sconfitta politica, affermando, per primo, di poter diventare un ostacolo per la città. Adesso, però, indietro non si torna, perché senza un vero cambiamento non c’è futuro» scrivono invece i movimenti guidati da Appello per L’Aquila.
La Pezzopane, infine, lancia una nuova bordata in direzione Chiodi: «Non poteva mancare nell’elenco degli sciacalli sull’Aquila. È uscito dal suo tombale silenzio, per sferrare un tardivo attacco, che si è rivelato un vero e proprio boomerang. Inutile che cerchi di accreditarsi come il baluardo della ricostruzione. È una veste che non gli non gli casca a pennello. Crede forse che gli aquilani abbiamo dimenticato quei due anni infernali? Durante il suo commissariamento non solo ha bloccato la ricostruzione, spianando la strada a quanti hanno ostacolato l’assunzione di leggi certe e trasparenti, ma hanno preferito agire con le ordinanze che derogavano alle leggi. Le vicende giudiziarie di questi giorni, poi, si riferiscono proprio al periodo in cui lui era commissario».

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