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Pescara, 25/11/2024
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17/01/2014
Il Centro
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Manifestazione pro Cialente al Castello. Oggi alle 17,30. Lolli: «Ci saremo per rivendicare l’onorabilità della città, del sindaco dimissionario e della sua famiglia». Liris critico: dalla tragedia alla farsa |
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L’AQUILA «A testa alta per la città, oggi alle 17,30 al Parco del Castello. È nel modo in cui abbiamo voluto denominare la manifestazione del centrosinistra che sta anche il suo senso». Lo dice l’ex deputato Giovanni Lolli in occasione della manifestazione organizzata per indurre Massimo Cialente a ritirare le dimissioni. Manifestazione annunciata anche col classico sistema degli altoparlanti in giro per la città. «Non abbiamo nessuna intenzione di sottovalutare l’inchiesta», aggiunge Lolli. «Per i ruoli che abbiamo ricoperto avevamo il dovere di controllare. Una responsabilità politica ce l’abbiamo anche noi. Ne siamo talmente consapevoli che il vicesindaco ha ritenuto opportuno dimettersi dopo l’avviso di garanzia, e lo stesso ha fatto il sindaco, pur non essendo nemmeno sfiorato dalle indagini. Altri, in Italia, alla Regione, alla Provincia, non si sono comportati allo stesso modo. Anche per questo andiamo a testa alta. Ci andremo oggi rivendicando il diritto e il dovere di difendere non solo l’onorabilità di Cialente per la quantità di fango e menzogne riversata su di lui e sulla sua famiglia, non solo l’onore del centrosinistra che governa la città, quella classe dirigente che è stata messa di fronte dal 2009 a scelte complicatissime, che avrà a volte commesso degli errori ma non ha mai lesinato generosità e impegno. Ma soprattutto oggi difenderemo l’onorabilità dell’Aquila intera, presentata all’opinione pubblica come un covo di malaffare. Si è già prodotto un danno enorme: la ricostruzione ha bisogno di solidarietà e considerazione da parte delle istituzioni nazionali, e queste nascono dal rispetto. Stanno provando a togliercelo, il rispetto, ma noi non rimaniamo inerti: oggi l’opinione pubblica, il governo, il parlamento devono sapere che L’Aquila unita difende l’onorabilità dei suoi cittadini, delle forze sociali e della sua classe dirigente». «Per questo è importante esserci oggi», aggiunge, «per far arrivare forte il messaggio che L’Aquila c’è. Una risposta anche a parole gravi come quelle del ministro Trigilia, che suscitano il sospetto che siano pronunciate per cogliere l’opportunità di scaricarsi dalla fatica di doversi occupare di una vicenda complicata. Non ritengo accettabili a questo proposito le parole del mio amico Emilio Nusca: confido che l’atteggiamento del ministro non rispecchi quello del governo tutto. Siamo persone capaci di riconoscere errori e responsabilità ma non dimentichiamo mai il dovere principale: difendere i diritti della nostra comunità, quello di ottenere dal governo le risorse per la ricostruzione e l’economia di una città che avverte più di ogni altro momento il pericolo di vedersi avviata a un declino. Sono convinto che avremo una risposta forte. In ogni caso servirà per avere la forza di continuare a batterci». A sostegno di Cialente arriverà da Pescara il segretario regionale Pd Paolucci. Aderisce all’iniziativa il gruppo «Catena Umana».
Liris critico: dalla tragedia alla farsa Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, scrive: «La tragedia diventa farsa: siamo al paradosso! Una maggioranza di sinistra che da sette anni conduce il Comune dell’Aquila in maniera poco trasparente e sicuramente infruttuosa oggi decide di scendere in piazza. La sinistra è colpevole politicamente, gli errori politici hanno portato il sindaco Cialente alle dimissioni. Come fa la città ad accettare anche questo? La città non ha tempo e modo neanche di indignarsi, la gente non ha tempo neanche di metabolizzare lo scandalo: è chiamata a scendere in piazza, a sostenere un’amministrazione comunale fallimentare! Non si ha rispetto per questa popolazione duramente provata dagli eventi umani, amministrativi e politici, a tal punto da strumentalizzare la situazione contingente. La solita sinistra di lotta e di governo, che “se la suona e se la canta”, fa e disfa, sbaglia e protesta. La preghiera che rivolgo alla città è di non cadere all’ennesima trappola: aquilani, non fatevi prendere in giro ancora una volta! Disertate la manifestazione, cambiamo pagina in questa città. È in ballo il nostro futuro, quello dei nostri figli: cosa racconterete, cari aquilani, ai vostri figli o ai vostri nipoti? Racconterete forse che invece di manifestare la vostra indignazione per l’accaduto siete scesi in piazza per difendere e supportare i responsabili politici dello scandalo? Confido nella saggezza e nell’intelligenza dei miei concittadini».
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