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Data: 17/01/2014
Testata giornalistica: Prima da Noi
Tangenti L’Aquila, Pezzopane pure contro Chiodi: «è uno sciacallo»

«Non si è mai dimesso nonostante l’arresto dei suoi assessori»

ABRUZZO. Prima le dichiarazioni del presidente Gianni Chiodi poi la reazione della senatrice del Pd, Stefania Pezzopane.
Il primo ha sostenuto che ci fosse un piano preciso per allontanarlo dalla ricostruzione post sisma e dal suo ruolo di commissario, perché «ero un baluardo rispetto a certe situazioni» e che ci siano «responsabilità politiche molto gravi» http://www.primadanoi.it/news/cronaca/546243/Tangenti-L-Aquila--Chiodi-.html.
Ma queste dichiarazioni non sono piaciute affatto alla senatrice Pezzopane che ha appiccicato a Chiodi il bollino di «sciacallo» così come appena due giorni fa aveva fatto con il ministro Carlo Trigilia. «E’ uscito dal suo tombale silenzio», attacca la parlamentare riferendosi al governatore, «per sferrare un tardivo attacco, che si è rivelato un vero e proprio boomerang. L’effetto letale delle sue dichiarazioni, in realtà, colpiscono lui stesso. Inutile che cerchi di accreditarsi come il baluardo della ricostruzione. È una veste che non gli non gli casca a pennello. Crede forse che gli aquilani abbiamo dimenticato quei due anni infernali?»
Da qui parte la lunga lista di recriminazioni che da sempre il centrosinistra ha mosso nei confronti di Chiodi. «Durante il suo Commissariamento non solo ha bloccato la ricostruzione, spianando la strada a quanti hanno ostacolato l’assunzione di leggi certe e trasparenti, ma hanno preferito agire con le ordinanze che derogavano alle leggi. Le vicende giudiziarie di questi giorni, poi, si riferiscono proprio al periodo in cui lui era Commissario».

«FACCIA TOSTA»
Pezzopane sottolinea, inoltre, che alcune inchieste abbiano coinvolto personaggi vicini al presidente ma lui non si è mai dimesso: «incurante del fatto che durante il suo mandato ci sono stati tre assessori arrestati e altri suoi collaboratori indagati e che il suo stesso studio professionale è entrato nel mirino della magistratura, ha la faccia tosta di fare pesanti allusioni sul processo della ricostruzione. Non ha mai accennato a dimettersi. Probabilmente perché ha ritenuto che le responsabilità penali, in capo ai suoi assessori e collaboratori, fossero strettamente personali. Le sue responsabilità politiche neanche le contempla, mentre ha l’indecenza di parlare di quelle di Cialente. Guarda alla pagliuzza nell’occhio dell’avversario, ma non alla trave che è nel suo. Massimo Cialente si è dimesso, nonostante non sia stato raggiunto da alcun avviso di garanzia, dimostrando una dignità che altri non hanno».
Secondo Pezzopane L’Aquila saprà reagire e andare avanti «a testa alta» e domani nella manifestazione «sapremo ribadire la credibilità e la correttezza di un’amministrazione comunale e di un sindaco che ha messo la ricostruzione al primo posto».

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