L’AQUILA Il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia ha inviato al parlamento una relazione tecnica sullo stato di attuazione degli interventi di ricostruzione nel cratere. Numeri e cifre che delineano l’avanzamento dei lavori e quanto finora portato a termine. Dodici miliardi di euro la cifra totale stanziata, finora, secondo il governo, in seguito al sisma del 6 aprile 2009, per l’emergenza, gli interventi di ricostruzione e di sviluppo dell’Aquila e dei comuni colpiti dal terremoto. Ai 10 miliardi e 500mila euro messi a disposizione fino al 2012, si aggiungono il miliardo e 200 milioni stanziato lo scorso anno e i 600 milioni di euro previsti nella Legge di stabilità del 2014. «Per l’emergenza e l’assistenza alla popolazione», si legge nella nota diramata dal ministro Trigilia, «sono stati stanziati 4 miliardi e 700 milioni di euro, di cui spesi, a oggi, 3 miliardi e mezzo. Con queste risorse sono state finanziate, tra l’altro, la realizzazione di immobili per la sistemazione della popolazione sfollata, la ripresa delle attività scolastiche e la rimozione di situazioni di pericolo. Gli interventi di ricostruzione dell’edilizia pubblica hanno assorbito 1 miliardo e 500 milioni di euro, di cui spesi 900 milioni di euro, mentre 5 miliardi e 200 milioni di euro sono andati alla ricostruzione privata. In quest’ultimo caso sono stati spesi 2,6 miliardi di euro». Trigilia scende, poi, nei dettagli per quanto riguarda le esigenze finanziarie attuali, relative alla ricostruzione privata: «Per quanto riguarda L’Aquila, a fine 2013, il valore dei progetti istruiti e pronti per l’approvazione è pari a circa 400 milioni. Per il 2014, le somme da impegnare sono stimate in 1,2 miliardi. Il fabbisogno complessivo per il 2014 è quindi di 1 miliardo e 600 milioni di euro. Per coprire tale fabbisogno, secondo le comunicazioni effettuate dall’Ufficio speciale per la ricostruzione, risulterebbero già impegnate le annualità 2014 (167 milioni) e 2015 (158 milioni) della delibera Cipe 135/2012, nonché l’annualità 2014 del decreto legge 43/2013 (114,5 milioni). Le risorse necessarie si potrebbero quindi reperire», ipotizza il ministro, «a valere sul decreto legge 43 per le annualità 2015-2019 (114,5 milioni annui) e sulla recente Legge di stabilità, che stanzia 300 milioni per ciascuna delle annualità 2014 e 2015». L’Aquila potrebbe disporre di 229 milioni di euro, oltre agli stanziamenti della Legge di stabilità. Per gli altri 56 comuni il fabbisogno stimato complessivo, per l’anno in corso, è di 400 milioni di euro. Il ministro Trigilia pone l’accento, nella relazione, «sul processo di ricostruzione. All’Aquila oltre il 90 per cento della periferia è stata ricostruita, nei comuni del cratere il 70 per cento, mentre nei centri storici i due terzi della ricostruzione è da completare. Il valore delle pratiche istruite è più che raddoppiato, passando da 500 milioni a 1 miliardo e 200 milioni annuo. Un risultato ottenuto con l’avvio degli Uffici speciali per la ricostruzione e l’adozione, all’Aquila, della scheda parametrica per il calcolo dei contributi». Infine, il Fondo per lo sviluppo delle imprese del cratere: «Dei 100 milioni di euro per il sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica e occupazionale nell’area colpita dal sisma, 40 milioni sono già stati impegnati per il settore farmaceutico, l’innovazione dei servizi e il turismo, in particolare lo sviluppo del Gran Sasso. Per gli altri 60 milioni è in atto la selezione dei progetti».