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Pescara, 25/11/2024
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17/01/2014
Prima da Noi
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Aeroporto di Preturo. L’ultima Cialentata prima delle dimissioni, 2,8 milioni per l’aeroporto chiuso |
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L’AQUILA. Uno degli ultimi atti della giunta Cialente nel 2013: 2,8 milioni di euro (di fondi Fas) impegnati per il potenziamento dell’aeroporto di Preturo. Soldi che ad oggi potrebbero apparire quasi come una spesa superflua dal momento che lo scalo è chiuso, passeggeri non ne transitano, nessun aereo atterra o decolla e soprattutto non si conoscono ancora le nuove rotte. Sul tavolo solo la promessa del gestore Xpress: presto vedremo frotte di viaggiatori in coda al check- in. Dove andranno o da dove arriveranno al momento resta un mistero. Ma la situazione attuale non è quella che preoccupa di più, nemmeno dopo le magre figure fatte con reiterati annunci di un florido futuro che ancora non si è visto ma il vero problema è che secondo i tecnici ed esperti lo scalo aquilano di fatto non potrà mai funzionare per motivi strutturali, geografici e demografici. Dati che difficilmente possono essere confutati con la bagarre politica. Dall’altra parte, invece, c’è una 'corrente' che sta facendo di tutto per spingere finanziamenti pubblici verso lo scalo già oggetto di lavori segretissimi per 3 mln di euro ai tempi del G8 di Berlusconi e Bertolaso. Ma la vicenda dell’aeroporto dei Parchi insegna che la sorpresa può essere sempre dietro l’angolo e che il percorso è tutt’altro che lineare. Lo ha dimostrato il primo volo ‘maldestro’, o ancora la Regione che ha congelato 800 mila euro destinati alla Xpress. Senza dimenticare che nei mesi scorsi è stata istituita anche una Commissione parlamentare di indagine, alla Camera dei deputati, sul sistema aeroportuale italiano che lascia intravedere un piano di dismissione per quegli scali che non raggiungono la sussistenza economica. Se già l’aeroporto di Pescara è a rischio, sebbene aperto tutti i giorni e macinando passeggeri per circa 500mila unità, non si comprende come lo scalo aquilano possa essere considerato sostenibile…
Ma anche in questa vicenda, così come per altre, un eventuale ritorno sulla scena di Massimo Cialente sarà determinante. Il sindaco dimissionario non ha mai nascosto la volontà di far decollare l’aeroporto sebbene abbia chiarito che gli enti pubblici locali non verseranno soldi ai vettori per atterrare a Preturo. Promessa mantenuta formalmente ma non di fatto visto che questi ultimi lavori li pagherà il Comune ma andranno a beneficio di chi gestisce lo scalo oggi e domani. L’aeroporto, ha detto il giorno dell’inaugurazione il sindaco, dovrà dimostrare di riuscire a farcela da solo, di essere economicamente competitivo altrimenti sarà destinato a chiudere. Ma l’amministrazione ci crede tanto, talmente tanto che definisce l’aeroporto uno «dei sistemi locali più facilmente suscettibili di performance di successo nello scenario competitivo internazionale». E i soldi pubblici in questa fase di rodaggio stanno già dando una grossa mano. Sarà sufficiente come abbrivio? Potrebbe non bastare. Ne sa qualcosa la Xpress che nei mesi scorsi ha già ricevuto un maxi finanziamento dalla Regione per l’assunzione di personale. Poco meno di un milione di euro che però è stato bloccato per sospette irregolarità nelle assunzioni ed una fidejussione che la Regione respinge al mittente perché «emessa da un soggetto che non rientra tra quelli elencati all’articolo 107 del Testo unico bancario».
ARRIVANO 2,8 MILIONI DI EURO Mentre la Xpress continua a licenziare, una decina di dipendenti sono stati mandati a casa negli ultimi giorni, arriva però una nuova boccata d’ossigeno. Ovvero i 2,8 milioni di euro di fondi Cipe. Il via libera è arrivato il penultimo giorno del 2013, quando le dimissioni di Cialente e i guai per l’assessore Placidi e il vice sindaco Riga erano ancora lontani. La giunta (assenti Cialente, Lelio De Santis e Fabio Pelini) ha dato l’ok al maxi finanziamento. Il Settore Ricostruzione Privata del Comune ha redatto il progetto preliminare per il potenziamento. Per la messa in sicurezza della strip della pista di volo serviranno poco più di 400 mila euro, altri 447 mila euro per il sistema di collettamento ed allontanamento delle acque meteoriche, 210.000 euro per l’adeguamento della recinzione perimetrale già esistente, 142.358 euro per l’interramento dei sistema di illuminazione della pista, 360.000 euro per l’installazione di un sentiero di avvicinamento luminoso semplificato più altri 100.000 per l’installazione di un sistema di radionavigazione per aeromobili. E poi ancora 110.000 euro per il rifacimento del manto d’usura del piazzale centrale per un totale di 1,7 milioni ai quali va aggiunta l’Iva sui lavori e sulle spese tecniche (oltre 400 mila), le spese per contributi previdenziali di progettazione, direzione lavori, studi (354 mila), e l’espropriazione dei terreni (150 mila euro) e le verifiche geologiche (15 mila euro). Le opere previste dal progetto sono a carico dell’amministrazione comunale «in quanto» si legge nella delibera di giunta, «sono indispensabili per la messa in sicurezza dell’aeroporto» ma una volta realizzate queste opere saranno affidate per la loro gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria al gestore dello scalo.
Curiosa la motivazione visto che «indispensabili per la sicurezza» in italiano significa che allora al momento lo scalo “non è sicuro” o “non abbastanza sicuro”. Spetterà poi al Consiglio comunale, per la variazione urbanistica, la approvazione definitiva. Il progetto è stato girato anche alla Regione Abruzzo, direzione Trasporti, che dovrà approvare per quanto di sua competenza e stipulare la convenzione di finanziamento. E a L’Aquila si augurano che non sia proprio l’ente regionale, ancora una volta, a frenare gli entusiasmi e soprattutto a bloccare i denari.
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