ROMA «Amici di vecchia data senza laurea, ex fidanzati, vecchi assistenti universitari del marito, generali indagati per l’inchiesta P4, politici del Pd trombati alle elezioni»: «sono una dozzina - scrive il settimanale L’Espresso in edicola oggi - i contratti che il ministro Nunzia De Girolamo ha fatto avere al ministero delle Politiche agricole, tutti incarichi finiti al gruppo di collaboratori di Benevento o ad alcuni fedelissimi di Francesco Boccia», deputato del Pd e marito della De Girolamo. Secondo il settimanale si sarebbe in presenza di «una rete di clientele e raccomandazioni che disegna il sistema di potere della coppia delle larghe intese De Girolamo-Boccia, fondato sull’asse Benevento-Puglia». L’Espresso cita i vari casi. «Un mese fa - si legge - è diventato nuovo capo di gabinetto Ferdinando Ferrara. Con uno stipendio di 294mila euro l’anno, è un ex dirigente del Dipe che Boccia ha conosciuto quando entrambi lavoravano a stretto braccio alla presidenza del Consiglio dei ministri». L’Espresso scrive: «Ferrara, che si deve occupare anche di decreti legati all’agricoltura e all’Imu agricola, possiede però centinaia di ettari di terreni coltivati e migliaia di ulivi in Puglia. Non solo: alla faccia del conflitto d’interesse, dalle visure camerali, Ferrara risulta azionista di un’azienda agricola a Foggia e fino a qualche giorno fa di una società specializzata in coltivazioni miste di cereali, legumi e semi oleosi». Il suo nuovo vice è Bartolomeo Cozzoli, avvocato del Pd di Bisceglie, stessa città da cui viene Boccia: figlio dell’ex sindaco Dc della sua città, trombato alle elezioni regionali del 2010, Ferrara l’anno scorso gli ha fatto un contratto da consulenza al Dipe da 50mila euro. Da qualche giorno è diventato pure vicecapo di gabinetto della De Girolamo». «Grazie a Boccia - si legge - hanno fatto carriera a Palazzo Chigi altri suoi fraterni amici: Francesco Rana, ex assistente di Boccia all’università, a soli 34 anni l’anno scorso è diventato capo della segreteria tecnica di Filippo Patroni Griffi, con uno stipendio da 190mila euro l’anno. Un altro assistente di Boccia all’università Carlo Cattaneo, Sergio Zucchetti, è stato premiato dalla De Girolamo con un posto di amministratore delegato di una società del ministero delle Politiche agricole, il Sin, posto da cui però si è dimesso qualche giorno fa per conflitti interni all’azienda. Ferrara nel 2013 ha premiato un altro amico del cuore del marito di Nunzia, Angelo Maria Argento: giovane avvocato del Pd, ha tentato di diventare senatore alle scorse politiche ma non ce l’ha fatta. Ha però ottenuto un contratto lo scorso luglio da 80mila euro a Palazzo Chigi, a cui somma i soldi che gli arrivano dal Sin, di cui è consulente». Secondo il settimanale, «anche la De Girolamo ha infarcito il ministero di sui amici: dall’ex fidanzato Antonio Tozzi, messo al Sin con 175mila euro l’anno, a Luigi Barone e Giacomo Papa, i due uomini che partecipano con lei alle riunioni del “direttorio” che secondo le indagini della Procura influenzava le scelte dei dirigenti dell’Asl di Benevento. Passando per amiche intime diventate consulenti e finendo con un generale sannita della Gdf indagato in uno stralcio dell'inchiesta P4 ma nominato commissario straordinario di Agea, l’azienda del ministero che si occupa dei miliardi della Pac».