Sarà aperta al traffico entro una settimana, o giù di lì, la bretella realizzata per accogliere all’interno dell’area di risulta il traffico dalla rotonda Michelangelo fino a via De Gasperi e al Rampigna e viceversa. Un altro passo decisivo del progetto voluto dall’amministrazione comunale per modificare la viabilità in pieno centro e creare le condizioni per una Ztl su corso Vittorio Emanuele. Progetto contestato da Confcommercio, i cui vertici e associati temono sia finalizzato alla pedonalizzazione della principale strada nel cuore di Pescara, e questo spiega il ricorso al Tar presentato contro la bretella alternativa. I giudici si pronunceranno nel merito il 20 marzo. Ieri intanto Confcommercio ha dato il via alla colorita protesta con manifesti sulle vetrine “Lavori in .....corso, per farci morire” («con tanto di bollo pagato al Comune per l’affissione» spiega il direttore Walter Recinella) e con i trotter che fino a domani faranno la spola avanti e indietro lungo Corso Vittorio. «Abbiamo illustrato tre vignette in cui re Vittorio Emanuele, scrutando il progetto contestato, si dice “preoccupato” , poi “allarmato” e con l’inizio lavori conclude: “Rassegnato? Mai”, ma si ritrova in mutande» spiega Recinella.
Per tutta risposta Berardino Fiorilli, vice sindaco delegato alla mobilità, ha ribadito ancora ieri: «Non è una pedonalizzazione ma un’opera di riqualificazione che trasformerà corso Vittorio in un salotto». E a sostegno di questa tesi ha aggiunto che «la bretella nell’area di risulta sarà un rinforzo per agevolare lo scorrimento del traffico, dal momento che corso Vittorio non sarà chiuso, anzi: nonostante l’apertura del cantiere, non si registrano ingorghi né diminuzione di passaggi auto e questo ci conforta». «I 50 parcheggi cancellati al Corso? In via Pisa ne abbiamo realizzati altri cento».
Ma è soprattutto un altro aspetto fondamentale che Fiorilli ha voluto insistere: «Se pure il Tar dovesse darci torto il 20 marzo bocciando la bretella - ha detto -, i lavori su corso Vittorio non saranno comunque bloccati perché quel cantiere non ha nulla a che vedere con l’oggetto del ricorso della Confcommercio». Se come dice Fiorilli l’apertura in contemporanea delle due strade favorirà lo snellimento del traffico, è anche vero che la bretella potrà essere sfruttata come un bypass, strategico e dunque prezioso, nel momento in cui si dirà che corso Vittorio deve accogliere soltanto il Filò e altri mezzi pubblici, oltre alle auto dei soli residenti. Ed è qui che Confcommercio aspetta al varco il sindaco Mascia e il vice Fiorilli.
«Perché si possa chiudere corso Vittorio occorre che la bretella sull’area di risulta sia legittima - spiega ancora Recinella - e a nostro avviso così non è perché non si è seguita la procedura della variante al Piano regolatore. Siamo invece favorevoli, l’abbiamo sempre detto, a una riqualificazione del Corso, senza nessuno stop al traffico».