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Data: 19/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Atac rischia il default, lite sui fondi al trasporto. Marino sulle risorse gestite dalla Regione «Lo Stato finanzi direttamente il Comune»

Marino vuole saltare la stazione della Regione e attingere direttamente dal Governo i fondi per il trasporto pubblico. Il progetto, inserito anche in un emendamento al Salva Roma che poi si è arenato, era noto. Ma il sindaco ieri l’ha ripetuto in un vertice con i leader regionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. «Dalla Regione ci arriveranno un centinaio di milioni di euro per l’Atac, non è sufficiente. Per il trasporto pubblico di Roma servono più risorse e più rapidamente. Per questo chiederemo che il trasferimento avvenga direttamente dallo Stato, senza il passaggio in Regione». I sindacati hanno espresso perplessità, spiegano che così si rischia di creare conflittualità con la Regione e dunque che sarebbe meglio mediare. Una tesi però che non convince in Campidoglio, a partire dall’assessore ai Trasporti, Guido Improta, che in questo caso sostiene la linea del sindaco e che va ripetendo che bisogna fare presto, visto che Atac rischia di affondare. Alcuni numeri: nel 2013 l’azienda dei trasporti aveva uno squilibrio economico di 700 milioni di euro, mentre l’indebitamento è a 270 milioni.
CHI NON C’ERA
L’incontro di ieri doveva servire a Marino per presentare ai sindacati il percorso per l’approvazione del bilancio di previsione 2014. C’erano, oltre a Improta, mezza giunta. Con un’assenza singolare: mancava Daniela Morgante, proprio l’assessore al Bilancio, la più titolata a parlare di tagli. Due le interpretazioni dei maligni: irritazione per le nuove voci di rimpasto (ma su questo la smentita del sindaco è stata perentoria); poca predisposizione alla formula del bilancio «partecipato» messa in pratica dal Campidoglio. Marino ha promesso che non ci saranno tagli lineari e che si recupereranno risorse con l’alienazione del patrimonio immobiliare e soprattutto con la trattativa con il Governo per il finanziamento della legge di Roma Capitale. Sono passaggi assai incerti e lunghi e questo fa capire che il percorso di questa manovra non sarà rapido.
BOCCIATURA
Dal canto loro i sindacati hanno bocciato i primi otto mesi di giunta Marino. «Il giudizio è negativo», dice il segretario della Cgil, Claudio Di Berardino. «È ora di passare dalle parole ai fatti» sottolinea Mario Bertone della Cisl. «Se sulla manovra economica ci saranno forzature, siamo pronti a manifestare come abbiamo fatto in Regione», sottolinea Di Berardino. Il sindaco ieri ha proposto un tavolo congiunto sul trasporto pubblico locale, sul finanziamento della Legge di Roma Capitale e sulla città metropolitana. Piena disponibilità al riguardo da parte dei sindacati. Dice Pierpaolo Bombardieri, segretario Uil: «Abbiamo chiesto anche un confronto sulle aziende comunali e delle holding, per le quali vogliamo più trasparenza, mettendo i dati in rete». A breve sarà chiuso un protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali. Per avere risposte su temi come lavoro, fisco e più in generale sul bilancio e sui progetti futuri, i tempi saranno più lunghi. Prossimo appuntamento fra Marino e sindacati entro un mese.

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