PESCARA L'apertura di un secondo fascicolo a carico dell'ex assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, per tentato omicidio della moglie, lascia a dir poco perplessi i suoi difensori. «Abbiamo saputo dalla stampa di questa singolare accusa rivolta a De Fanis -afferma l'avvocato Massimo Cirulli, che assiste l'esponente politico insieme al collega Frattura- Non abbiamo ricevuto nessun avviso di garanzia e siamo certi che questo fascicolo verrà archiviato perché non può essere diversamente. Siamo allo psicodramma, al romanzo d'appendice. Direi che sembra piuttosto singolare che un uomo accusato di tentato omicidio della moglie, un potenziale uxoricida, dal giorno del suo arresto ai domiciliari condivida l'appartamento proprio con la donna che avrebbe voluto avvelenare».
E il codifensore, Domenico Frattura, rincara la dose. «Non sappiamo ancora nulla, e lunedì andremo in Procura anche per chiedere al magistrato di essere interrogati e di fornire ogni chiarimento su questa assurda vicenda sulla quale ritengo non creda neppure la Procura. Abbiamo fatto il riesame, quindi potremo vedere le carte e anche le dichiarazioni della Zingariello (la ex segretaria di De Fanis che, durante l'interrogatorio davanti al pm Bellelli, ha parlato un po' di tutto; ndr) e valuteremo se ci sono gli estremi per perseguirla. Certo è sempre lei che tira prima fuori la fuga di notizie, poi il presunto contratto d'amore e adesso anche questa storia: lo fa per raccogliere la benevolenza della Procura e forse ci sta riuscendo, perché in tutta questa vicenda è quella che è stata trattata meglio. Quanto alla moralità della signora Zingariello non mi pronuncio: un rapporto extraconiugale ci può anche stare, ma non certo un comportamento del genere».
PRIMA DI NATALE
Il fascicolo con l'ipotesi di reato di tentato omicidio venne aperto dalla Procura di Pescara all'indomani dei due interrogatori della Zingariello, peraltro da lei stessa sollecitati, poco prima delle feste di Natale. La donna in quelle occasioni parlò di tante cose. Prese le distanze da chi l'aveva voluta al suo fianco in assessorato e poi tirò fuori il contratto d'amore, che non è altro che un bigliettino con su scritto «amore...tremila euro». Poi la vicenda della fuga di notizie, vale a dire che De Fanis sarebbe stato informato dal governatore Gianni Chiodi in tempi non sospetti del suo possibile arresto; e infine la chicca del tentato omicidio della moglie.
«Invece che parlare e discutere dei reati contestati a De Fanis, e quindi di concussione e via dicendo -dice l'avvocato Frattura- stiamo qui a discutere di assurdità».
CONTRATTO D’AMORE
Quel contratto d'amore che avrebbe dovuto disciplinare i rapporti sessuali tra i due in cambio di soldi, e l'intenzione che De Fanis avrebbe espresso di avvelenare sua moglie sembrano per davvero più aspetti di colore che altro, tirati fuori anche con poca eleganza dalla coindagata Zingariello, che ha tutto l'interesse a farsi passare per vittima. Sta di fatto che l'apertura di questo secondo fascicolo era un atto dovuto, così come dovuto era per gli inquirenti di Lanciano ascoltare la moglie di De Fanis sull'argomento.