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Pescara, 25/11/2024
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Data: 20/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente, dietrofront vicino Di Stefano attacca sui fondi. Il sindaco potrebbe ritirare le dimissioni prima della scadenza dei 20 giorni

L’AQUILA Sull’Aquila teoremi falsi e una valanga di insulti solo per una questione di soldi. Quel miliardo per la ricostruzione, per i lavori del 2014, che dovrebbe arrivare dal rientro dei capitali dalla Svizzera. È quanto sostiene l’assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano (Pd). «Un articolo del Sole 24 ore confeziona per L’Aquila un elaborato pregiudizievole e parziale che stravolge e mistifica i fatti senza nessuna ricerca della verità, ma soprattutto senza che nessuno si interroghi sulle estreme conseguenze che incombono sulla rinascita, materiale e sociale, della città. In modo impetuoso», afferma Di Stefano, «si è avviato un massacro, una gogna mediatica che si è abbattuta con inusitata violenza sulle persone più esposte durante e nell’immediato post-sisma, senza alcun distinguo per responsabilità e poteri. Tutti sullo stesso carro, tutta erba in un solo fascio. Neanche il sostituto procuratore della Grandi Rischi, processo simbolo di questo terremoto, viene risparmiato in questo gioco al massacro. In questa vicenda, solo mediatica, è evidente che si paga la simbologia dell’identificazione con il terremoto tramite le battaglie che si sono fatte o si stanno facendo in nome dell’Aquila. A voler ricostruire gli ultimi tempi e a volergli dare un senso logico sembra quasi che una sola vicenda, pur grave e dolorosa per il nostro orgoglio e il nostro rigore, voglia essere presa a pretesto affinché la ricostruzione possa essere accantonata dal governo e le risorse a essa necessarie possano essere destinate altrove». Per Di Stefano c’è un filo che lega le cose avvenute. «Tg1 e Tg5 alzano un polverone scandalistico sugli effetti derivanti dall’applicazione di ordinanze firmate dall’allora premier Berlusconi; situazioni, queste, sempre denunciate dal Comune. Poi il ministro Trigilia si esibisce in esternazioni mediatiche su organi nazionali dal messaggio chiaro (basta soldi all’Aquila), salvo poi diffondere una relazione che dà ragione al Comune ma la cui conoscenza si consuma solo nella nostra cronaca locale». Infine, l’articolo del Sole 24 ore. «Il giornale di Confindustria», continua l’assessore, «rilancia un falso e insultante teorema mediatico, non risparmiando nulla e lasciando intendere che il sisma è un magna-magna per gli aquilani. Nelle prossime settimane ci saranno in ballo 5 miliardi di rientro dalla Svizzera, 1 miliardo deve venire all’Aquila altrimenti diventa difficile trovare nuove risorse per il 2014. Da qui il discredito, per dirottare altrove quei soldi. Ecco perché il sindaco Massimo Cialente è d’ingombro, e con esso la giunta, i consiglieri e tutta la classe dirigente che si sono sempre battuti per risorse certe e costanti. Sono d’ingombro forse anche magistrati e forze dell’ordine che ieri sono stati baluardo alle penetrazioni della malavita organizzata e che oggi vigilano perché il giusto esercizio d’impresa segua canali trasparenti e di legalità. Però la città ha capito e lo ha dimostrato». Anche per la senatrice Stefania Pezzopane gli interessi in ballo riguardano i (possibili) fondi per la ricostruzione. «Con il mio ordine del giorno», ricorda, «abbiamo strappato la promessa al governo di portare qui parte dei soldi che rientreranno dalla Svizzera. Ma sono in tanti a voler mettere le mani su quei soldi. E allora, avanti con il gioco al massacro». Intanto Cialente appare sempre più tentato dal ritiro delle dimissioni, anche se continua a ripetere di aver bisogno ancora di una pausa di riflessione. «Il dato politico importante», dice, «è che è gli aquilani hanno capito cosa c’è in gioco».

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