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Pescara, 25/11/2024
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20/01/2014
Il Messaggero
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Cinquestelle, cresce la fronda anti-Grillo
«C’è ancora tempo, incontriamo Renzi» |
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ROMA C’è chi li accusa di vivere in perenne «stato vegetativo». E li invita a ribellarsi, «a uscire dal coma» in cui sono caduti dal giorno stesso in cui misero piede a Montecitorio, perché «Renzi sta interpretando meglio dei vostri due capi il comune sentire degli 8 milioni di elettori del M5S». È una rivolta sotterranea quella che scorre sul web per confluire nella posta elettronica dei parlamentari grillini. Qualcuno replica e si becca gli insulti, altri condividono e preferiscono tacere. Insomma, mentre Grillo sul blog si scandalizza per «la profonda sintonia» tra Renzi e «il pregiudicato Berlusconi» i simpatizzanti insorgono: vorrebbero che il Movimento «stesse dentro qualcosa» e non isolato da tutti e da tutto. NOI NEL RECINTO
Scrive Sergio: «Potevate essere voi a collaborare con Renzi e impostare magari un governo alternativo al Monti bis incarnato da Letta nipote e garantito da Napolitano, ma abbiamo capito ormai da tempo che a voi interessa essere opposizione. E basta». Domenico: «Se Il M5S si isola e abbaia nel recinto chiuso di che si meraviglia? Si può essere colpevoli anche per omissione di azione politica». A lamentare l’assenza di dibattito e democrazia sono sempre gli stessi, deputati e senatori che sfidano apertamente Casaleggio: che fai mi cacci? Autolesionismo. La deputata cagliaritana Paola Pinna non lo dice ma lo pensa. «Anche questa volta si poteva cogliere l’occasione, lavorare sulla proposta di legge elettorale più vicina alle nostre esigenze. Senza dire che la proposta di legge che abbiamo presentato a settembre da noi non è stata mai discussa». SINDROME SARDA
La Pinna ha il dente avvelenato. La mancata presentazione delle liste alle Regionali sarde di metà febbraio è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Chi voterò ora? Conosco bene il candidato del Pd, Francesco Pigliaru, è stato il mio professore di economia. Ma stimo anche la scrittrice indipendentista Michela Murgia. Vedremo, di sicuro dico che non mi asterrò». E i due guru, che ne pensano? La posizione ufficiale sulla legge elettorale l’ha già dettata il vice presidente della Camera Luigi Di Maio: «La faremo decidere ai cittadini e la presenteremo in questa legislatura, a fine febbraio». BASTA DIKTAT
«Ma a quel punto i giochi saranno già fatti - fa notare il senatore Lorenzo Battista - e noi non avremmo inciso su nulla. Renzi ha avanzato 3 modelli di sistema elettorale sui quali iniziare un ragionamento e noi gli abbiamo risposto con una pernacchia, con quei tre “no” di Casaleggio decisi solo da lui». Il senatore triestino, ha scavalcato da tempo l’asticella. Non solo si dice «stanco dei diktat», ma fa notare che il codice di comportamento è stato ignorato, «prevede che le proposte di legge vengano presentate solo se a votarle sia almeno il 20% degli iscritti». Cosa che non è avvenuta. L’unico insomma che può decidere qualsiasi cosa senza scomodare è lui: Casaleggio. Il nostro signore del blog. «È la solita storia, non veniamo mai consultati - incalza Luiss Alberto Orellana, senatore eletto in Lombardia - si poteva fare un sondaggio, chiedere ai nostri se erano favorevoli a un incontro con Renzi. Cosa c’era di male?» ISCRIZIONI TAROCCATE
Da qualche giorno la notizia gira sul web e tiene in ansia il duo Grillo-Casaleggio: il titolare di un albergo a ore avrebbe iscritto a loro insaputa i suoi clienti al Movimento 5 Stelle fotocopiando e faxando i documenti. Lo avrebbe fatto per favorire il figlio, prossimo candidato alle le Europee. Voti messi in cassaforte. Di casi come questi ce ne sarebbero altri. Falsi simpatizzanti. Falsi elettori. Avatar degli avatar.
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