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Pescara, 25/11/2024
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Data: 21/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
La stazione centrale resta chiusa di notte. Da ieri fuori i senzatetto. I viaggiatori possono entrare e uscire solo con le guardie giurate

PESCARA Stazione chiusa dalle 23.15 alle 4.45. Da ieri sera, chiunque arriverà in treno o dovrà prenderne uno in questa fascia oraria (sono quattro gli Intercity che fanno scalo a Pescara durante la notte), potrà uscire o entrare dalla stazione centrale solo con le guardie giurate a cui, in queste ore, sarà affidato il controllo dell’intera struttura. Il provvedimento di Rfi (Rete ferroviaria italiana, ente gestore della struttura) «è frutto di una scelta obbligata», spiega il responsabile della Comunicazione Giuseppe Angelini. «Dopo due anni di incontri con amministratori e istituzioni», va avanti, «siamo arrivati a questa che è una scelta condivisa da tutti, tenendo conto che già dallo scorso maggio, in coincidenza con l’apertura del dormitorio della Caritas, era stata avviata la chiusura notturna della stazione a intervalli. Una soluzione che, però, non si è rivelata risolutiva per il problema che ci interessava risolvere, e cioè salvaguardare gli utenti della stazione dal degrado provocato dalle decine di senzatetto che si riversavano lì ogni notte e che sotto Natale hanno superato le 70 unità». Cifre che, anche a sentire la polizia ferroviaria diretta da Davide Zaccone, in prima linea ogni notte tra i diseredati e i senzatetto, non sono mai scemate. Di qui la scelta di Rfi: «Fino a quando abbiamo potuto abbiamo temporeggiato con chiusure temporanee o a doppio intervallo, ma i senzatetto continuavano a entrare e i problemi sono rimasti». Di qui la scelta di chiudere definitivamente lo scalo nelle ore notturne, lasciando di fatto in strada tutti i suoi «ospiti». «Il problema c’è, noi abbiamo già dato la nostra disponibilità», spiega il direttore della Caritas don Marco Pagniello. «Al dormitorio di via Gran Sasso abbiamo ancora una decina di posti disponibili, ma comunque, in caso di maltempo. tra noi e i servizi sociali del Comune nessuno rischia di rimanere per strada».

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