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Pescara, 25/11/2024
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Data: 21/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le regionali in Abruzzo - Paolucci: «Sarà la gente a decidere il candidato. Da quindici anni subiamo imposizioni romane. Basta. Decideranno gli elettori abruzzesi. Chi vincerà le primarie sarà il nostro candidato, che sia D’Alfonso o altri. Nessuna imposizione»

PESCARA Tra il 23 febbraio e il 9 marzo il centrosinistra terrà le primarie di coalizione per la scelta del candidato governatore alle regionali di maggio. Silvio Paolucci, segretario regionale Pd, ieri ha riunito sull’argomento la direzione del partito allargata ai parlamentari.
D’Alfonso è già in campagna elettorale, Legnini sembra sfilarsi, Pezzopane è la carta renziana. Chi giocherà la partita di maggio?
«Deciderà la gente, decideranno le primarie. Stavolta sarà possibile scegliere sia il candidato che il programma. Chi potrà partecipare? Tutti quanti supereranno il vaglio delle nostre regole, che sono più rigide della legge Severino. D’Alfonso? Porterà alle primarie le sue idee per l’Abruzzo, così come gli altri. Legnini? Per noi è importante che resti sottosegretario, alll’Abruzzo serve un rappresentante così importante nel Governo. Pezzopane? Partecipando alle primarie ne alzerà il livello qualitativo».
Non teme un’entrata a gamba tesa della direzione nazionale Pd per azzoppare D’Alfonso e il suo sogno di competere per la Regione?
«No. Da quindici anni subiamo imposizioni romane. Basta. Decideranno gli elettori abruzzesi. Chi vincerà le primarie sarà il nostro candidato, che sia D’Alfonso o altri. Nessuna imposizione».
Neanche un consiglio?
«Gli unici consigli riguardano la composizione della coalizione, che da Roma ci chiedono ampia, allargata. E noi su questo stiamo lavorando con partiti della sinistra e centristi, oltre a liste della società civile, di chi vuole impegnarsi per cambiare l’Abruzzo?»
Cambiarlo quanto?
«Tanto. L’amministrazione Chiodi è stata la peggiore mai avuta. Chiodi ha avuto potere come nessun altro prima di lui: ampia maggioranza, commissario alla ricostruzione, commissario alla sanità. E cosa ha prodotto? Poco o nulla. Tanti disoccupati, tante imprese chiuse. E assessori arrestati, inchieste della magistratura in serie: dunque non venga a fare la morale a noi, lui non può davvero permetterselo».
A proposito di inchieste della magistratura: bel caos all’Aquila. Se Cialente non recede dalle dimissioni si voterà anche lì, e insieme alle regionali. Per voi non sembra una prospettiva molto favorevole.
«E perchè? Noi non temiamo nulla. Ma auspico che, alla luce del grande sostegno che gli è stato mostrato in questi giorni, Cialente ritri le dimissioni. Noi gli saremo accanto».

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