TERAMO Servirà un ulteriore passaggio, più formale che altro, nell’unione comunale del Pd fissata per venerdì. Ma la candidatura a sindaco di Manola Di Pasquale per il Partito Democratico è ormai certa, visto che ieri sera i dirigenti dei circoli comunali non hanno sollevato alcuna obiezione al segretario provinciale Gabriele Minosse, che li aveva convocati per una consultazione finale. Sul tavolo c’era un solo nome: quello di Manola, 48 anni, avvocato, consigliere comunale e presidente regionale del Pd, che a febbraio è stata anche candidata per il parlamento. La sua designazione ha impresso una svolta decisa ad una fase lunga e tormentata aperta sette mesi fa. A giugno, infatti, l'unione comunale del Pd aveva indicato l'allora capogruppo in Comune Giovanni Cavallari come sfidante del primo cittadino uscente Maurizio Brucchi, confermato alla guida del centrodestra cittadino. Cavallari si riservò qualche giorno di riflessione prima di dare il proprio assenso definitivo, ma da lì in poi iniziarono le complicazioni. Per tutta l'estate e l'autunno successivi la situazione è rimasta in sospeso, tra voci e smentite di un dietrofront da parte del candidato designato. La trattativa, nella quale sono entrate problematiche personali da parte di Cavallari e questioni politiche che coinvolgevano i vertici locali del partito, è proseguita anche dopo il congresso che ha eletto Minosse alla segreteria provinciale del Pd. Il suo primo impegno dichiarato è stato quello di affrontare il "caso Teramo", che a dicembre ha toccato il suo punto più critico. Poco prima di Natale, infatti, Cavallari ha annunciato il suo addio alla politica, rinunciando all'investitura e al suo seggio in Comune. E' seguita una lunga teoria di ipotesi alternative. Dal lotto dei possibili aspiranti sindaco sono usciti i consiglieri Anna Marcozzi e Gianguido D'Alberto. Non sono andati a buon fine né il tentativo di coinvolgere il presidente del comitato di quartiere della Gammarana Alfonso Marcozzi né un possibile accordo con Raffaele Di Gialluca. Il Pd aveva bisogno di una candidatura solida e riconoscibile, per cui si è affidato a Manola Di Pasquale che nel frattempo stava preparando la campagna per le regionali. In politica, però, gli scenari cambiano all'improvviso e così per lei si è aperta una nuova sfida.