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Data: 22/01/2014
Testata giornalistica: Clickmobility
Trasporto ferroviario e disservizi - Zaia a Trenitalia: «Carri bestiame» L’ad Soprano: «Colpa vostra». Lo scontro arriva in tivù su Sky. Durissima la requisitoria del governatore ma l’azienda passa al contrattacco. La replica: è la Regione che ha chiesto pochi convogli

E' andato in scena su Sky, venerdì scorso, lo scontro tra il governatore Luca Zaia e l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, ennesimo episodio di una disfida che, complice l’orario cadenzato, si protrae da più di un mese.

A colpire, nel dibattito condotto da Paola Saluzzi, è stato il fatto che forse per la prima volta da quando è iniziata la querelle con Palazzo Balbi, Trenitalia è passata al contrattacco, accusando la Regione d’essere la responsabile del sovraffollamento dei vagoni per via dei pochi convogli richiesti nel contratto con il Gruppo Fs.

Ma andiamo con ordine. Ad aprire le danze è stato Zaia: «Noi abbiamo creduto e crediamo ancora nell’orario cadenzato - ha detto il governatore - che significa interpretare la rotaia come una metropolitana di superfice, con treni che vanno e che vengono a distanze orarie prestabilite.

Una scelta controcorrente, per tener fede alla quale abbiamo accettato anche di sopprimere alcune corse. E però, se guardiamo al risultato, con concretezza, possiamo dire tutto ciò che vogliamo ma è evidente che per alcune corse che funzionano ce ne sono altre con pochi vagoni, sovraffollati, così che molti passeggeri sono costretti a restare a piedi».

Un resoconto spietato, quello di Zaia, proseguito poi con i ritardi («Un tema reale, specialmente con l’orario cadenzato che prevede coincidenze con margini di 5 o 6minuti: molti cittadini preferiscono non rischiare, perché tanto sanno che i ritardi cronici finirebbero per far saltare il loro programma di viaggio») fino alla domanda retorica: «Di chi è la colpa?».

Nonostante in studio ci fosse la Saluzzi e non Gigi Marzullo, Zaia ha subito provveduto a rispondersi da sé: «Noi paghiamo per avere servizio per cui se il treno arriva in ritardo, sovraffollato o non è confortevole, fino a prova contraria la colpa è di chi gestisce quel servizio. Mi si venga a dire che non è così...».

Soprano, in studio, tentava di replicare ma Zaia lo incalzava: «Stiamo parlando di un contratto dove c’è chi paga e chi deve erogare il servizio. Trenitalia mi dia una motivazione per cui i treni sono in ritardo o sovraffollati».

Quando finalmente gli è stato concesso di replicare alla lunga requisitoria, l’amministratore delegato di Trenitalia ha preso le distanze dall’accusa che vuole la società responsabile dei «carri bestiame» cui sono costretti a infilarsi i pendolari: «Il sovraffollamento dipende dall’orario o meglio, da come scelgo di piazzare in treni in relazione ad un certo orario, e questa non è una decisione che attiene al gestore».

Insomma, è la Regione che acquista da Trenitalia le corse, stabilendo poi quando queste devono essere attivate nell’arco della giornata, per cui se al mattino presto, ad esempio tra le 6.00 e le 8.30, ci sono pochi treni, pieni zeppi, questa non è una colpa imputabile a Trenitalia: «Sulle altre cose - ha precisato Soprano - dalla puntualità alla pulizia, concordo perfettamente, ci vuole un rigore estremo nel rispettare il contratto, però anche qui non generalizziamo, verifichiamo caso per caso se sono rispettati gli standard di puntualità previsti dalla convenzione, prima e dopo il nuovo orario cadenzato».

Nessuno, comunque, si faccia illusioni: «Sento parlare di puntualità giapponese (uno degli argomenti prediletti da Zaia, ndr.)ma si tratta di mondi che non sono il nostro. Lì, per dire, esiste una linea dedicata esclusivamente ai pendolari». Controreplica di Zaia: «Ma se il treno è sovraffollato significa che il contingente di vagoni non è adeguato». Contro-controreplica di Soprano: «Devono essere quelli previsti dal contratto, non è colpa dell’azienda».

Zaia: «Stiamo ancora aspettando che arrivino i vagoni che ci avete annunciato il 15 dicembre».

Soprano: «Non è che stiamo parlando di un’automobile, che si va dal concessionario e si compra... se si fa un cambio in corsa, di queste dimensioni poi, pretendere che vada tutto lindo e pulito è impossibile: le carrozze vanno recuperate da altre parti, ci vogliono i tempi industriali». L’ultima parola, dai toni bellicosi, se l’è presa Zaia: «Quando faremo la gara, nel 2015, ci sarà un contratto totalmente diverso, vedrete».

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