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Pescara, 25/11/2024
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22/01/2014
Il Centro
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Mastromauro alla Regione, il Pd dà l’ok. Il sindaco di Giulianova deve dimettersi entro venerdì, sarà il capolista. Nel centrodestra si va verso un no di Catarra |
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TERAMO C'è il via libera alla candidatura di Francesco Mastromauro in Regione. La proposta di designare il sindaco uscente per un posto in lista delle elezioni del 25 e 26 maggio è stata formalizzata dai dirigenti del Pd di Giulianova lunedì sera, nel corso di un incontro con il segretario provinciale Gabriele Minosse. Il primo cittadino, dunque, ha la benedizione del partito e ora spetterà a lui sciogliere la riserva sull'accettazione della candidatura. Per ora Mastromauro non si sbilancia. ma gli resta poco tempo. La legge elettorale regionale impone, ai sindaci dei comuni con più di 5000 abitanti, le dimissioni quattro mesi prima dell'appuntamento con le urne. A conti fatti, Mastromauro dovrà presentare la lettera di rinuncia dell'incarico non oltre venerdì, altrimenti resterà a piedi. L'approdo finale, comunque, appare più che probabile: il sindaco saluterà la sua città per correre verso l'Emiciclo. I segretari di circolo di Giulianova hanno anche chiesto che Mastromauro sia schierato come capolista. Anche su questo non ci sarebbero grandi problemi anche perché in Regione si vota con le preferenze e la posizione nell'elenco dei candidati ha un valore relativo. LA LISTA. Più complessa è invece la composizione della lista. I posti, tolto Mastromauro, restano sei ma i papabili sono di più. Dalla mischia si chiama fuori il sindaco di Montorio Alessandro Di Giambattista, anche lui obbligato alle dimissioni anticipate. «Intendo portare a termine il programma elettorale», sottolinea il primo cittadino , «e non avrei avuto la possibilità di presentare in consiglio il progetto dell'autodromo». Non ha problemi di scadenze imminenti il sindaco di Crognaleto Giuseppe D'Alonzo che a questo punto ha la strada spianata per la candidatura in rappresentanza dell'area montana. E' da tempo in rampa di lancio anche l'ex primo cittadino pinetese Luciano Monticelli, mentre resta da definire l'eventuale investitura per Dino Pepe, che dovrà comunque lasciare la guida del comune di Torano in quanto al termine del secondo mandato. Nella lista c'è posto per quattro uomini e tre donne e proprio per questo il Partito democratico deve ulteriormente sfoltire l'elenco degli aspiranti. Tra questi restano l'assessore di Campli Sandro Mariani e il direttore della Cna Gloriano Lanciotti. IL CENTRODESTRA. Appare più orientato verso il no alla candidatura il presidente della Provincia Valter Catarra. In attesa degli ultimi sviluppi sono invece il suo vice Renato Rasicci e l'assessore Elicio Romandini che per legge devono dimettersi entro venerdì. «E' una grande opportunità», osserva Romandini, «ma mi dispiace abbandonare l'assessorato proprio ora che, dopo anni di attesa, sono arrivati i fondi per vari lavori sul territorio». Sicuri della candidatura sono Gaetano Vallescura (Forza Italia), che si è dimesso da sindaco di Silvi con largo anticipo, l'assessore teramano Giorgio D'Ignazio e Nadia Baldini di Mosciano (Nuovo centro), nonché il sindaco di Castelli Enzo De Rosa (lista civica), che non è tenuto alle dimissioni.
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