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Pescara, 25/11/2024
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Data: 22/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
De Fanis fuori dal consiglio regionale. Si era già dimesso dalla carica di assessore dopo gli arresti domiciliari per tangenti

PESCARA Non ci sarà Luigi De Fanis alla prima seduta del 2014 del consiglio regionale abruzzese fissata per il martedì 28 gennaio. La Giunta per le ineleggibilità, le incompatibilità e le immunità del Consiglio regionale dell'Abruzzo si è riunita ieri all'Aquila e ha preso atto della sospensione temporanea di De Fanis dalla carica di consigliere regionale, avvenuta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. La Giunta ha, poi, individuato il sostituto temporaneo, cioè il primo dei non eletti nella Circoscrizione di Chieti, per la proclamazione che dovrà fare nei prossimi giorni l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. De Fanis, che fino a l 13 novembre ricopriva l’incarico di assessore regionale alla Cultura si trova ai domiciliari perchè coinvolto nell'inchiesta «Il Vate», su un presunto giro di tangenti per eventi e manifestazioni culturali. Nell’ambito della stessa inchiesta è finita ai domiciliari anche la sua ex segretaria Lucia Zingariello, ora tornata in libertà, mentre per Rosa giammarco, responsabile dell’Agenzia di promozione culturale della Regione e l’imprenditore Ermanno Falone, era stato deciso l’obbligo di dimora. Entrambi sono già tornati in libertà. Per quanto riguarda De Fanis, che subito dopo l’arresto si era dimesso dall’incarico di assessore, i suoi legali (gli avvocati Massimo Cirulli e Domenico Frattura), sono in attesa che venga fissata l’udienza davanti al tribunale del riesame dell’Aquila che dovrà decidere per il ritorno in libertà. Le date più probabili sono quelle del 27 o del 30 gennaio. L’inchiesta, nata dopo la denuncia presentata dall’imprenditore Andrea Mascitti, che ha raccontato di aver ricevuto pressanti richieste di denaro legate ai contributi regionali della cultura, ha svelato retroscena pesanti sulla gestione dei fondi regionali. «Stiamo al Caffè Torino, ho offerto io una bottiglia di champagne», dice De Fanis che non sa di essere intercettato, l telefono con la Zingariello. «Come al solito tu…», risponde la donna. «E che devo fare amore mio? Mo’ vedo di pagarla con la carta della Regione, viene 130 euro la bottiglia…» E Lucia Zingariello è d’accordo: «Eh be’, pagala con quella della regione…»”. «Eh, a me piace fare così… - ribatte De Fanis - Purtroppo chi nasce signore e dispendioso… è così…Io e te passem li guai, se stem uniti gli frechem tutt: quadagnem quindici spende’m vent…». Poi c’è tutta l’altra storia del «contratto» sessuale tra De Fanis e la sua segretaria. Una forma di coercizione, sostiene la donna, per obbligarla a fare sesso con lui quattro volte al mese, a fronte di un corrispettivo di tremila euro. «Ero la sua fissazione, non potevo parlare con nessuno», ha raccontato agli investigatori di Pescara che l’hanno interrogata, glistessi ai quali ha riferito di tentativi da parte di De Fanis per uccidee sua moglie «Mi ha puntato la pistola al viso», ha aggiunto, sostenendo che l’ex assessore girasse armato per i corridoi della Regione. Il foglio sul quale l’assessore avrebbe messo nero su bianco le sue intenzioni la donna lo ha recuperato dalla spazzatura, dopo che De Fanis l’aveva strappato e gettato via. Accuse pesanti, ma tutte da dimostrare. Per ora e resta lo sfogo della moglie: «Sapere che gigi è indagato per aver tentato di uccidermi - ha detto - è una cosa che, in altri tempi, mi avrebbe fatto ridere».

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