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Pescara, 25/11/2024
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Data: 22/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Detrazioni salve, più tagli di spesa. L’esecutivo rinuncia a ridurre gli sconti fiscali. Sigarette elettroniche: sospensiva del Tar, ma resta il prelievo al 58,5%

ROMA Salvi gli sconti del fisco. Circa 160 miliardi che i contribuenti per motivi svariati (dai carichi familiari fino al mutuo casa o alle spese veterinarie) non versano all’erario. Almeno per il momento. Il ministero dell’Economia, dopo giorni di polemiche e incontri serrati anche tra il premier Enrico Letta e il ministro Fabrizio Saccomanni, infatti annuncia: non ci sarà il taglio “lineare” alle detrazioni fiscali (dal 19 al 18% e poi al 17) come previsto dal famigerato comma 576 della legge di stabilità che infatti sarà abrogato. E invece i risparmi attesi (comma 575, e cioè 488 milioni nel 2014, circa 700 nel 2015 e altri 500 nel 2016) arriveranno aumentando il target di Carlo Cottarelli, il commissario alla Spending review. Insomma su fronte fiscale si è deciso che si taglieranno le spese e non si toccheranno le detrazioni. Ma certo una “revisione” è d’obbligo. Dopo che anche il Fondo monetario internazionale ha evidenziato la necessità di una riforma per le oltre 700 voci presenti nell’ordinamento fiscale italiano. Indicando in almeno 60 miliardi la cifra “aggredibile”. E così ora si guarda con maggior attenzione alla delega fiscale. Delega un po’ “dimenticata” in Parlamento (è attualmente in seconda lettura in Senato e deve tornare modificata alla Camera per la terza e forse ultima lettura). Viceversa per intervenire evitando il taglio delle detrazioni i tempi sono comunque stretti. Dovrebbe arrivare infatti comunque entro il 31 gennaio il decreto che cancellerebbe il comma 576 della legge di stabilità affidando a Cottarelli il compito di reperire le risorse. Il governo - spiega il ministero dell’Economia - ritiene che la sede più opportuna per esercitare l’intervento di razionalizzazione delle detrazioni, così come previsto dal comma 575 della legge di stabilità 2014, sia la delega fiscale attualmente in approvazione in Parlamento. A tal fine, anche con l’obiettivo di evitare qualsiasi ulteriore aggravio fiscale, il governo provvederà, con apposito provvedimento, ad abrogare il comma 576 della legge di stabilità 2014 e di conseguenza non vi sarà alcuna riduzione delle detrazioni attualmente in vigore. «È un primo segnale di un definitivo orientamento verso la politica dei tagli anzichè la politica delle tasse» - spiega il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta. Anche se «un riordino delle detrazioni è quasi necessario ma lo faremo con calma e serenità in Parlamento, all’interno della delega fiscale, evitando i tagli lineari». «Quella di scongiurare il taglio delle detrazioni Irpef ricorrendo ai tagli della spending review è sicuramente la soluzione migliore tra quelle in campo», sottolinea Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta civica e vicepresidente della commissione Finanze della Camera. «Speriamo solo - aggiunge - di non svegliarci tra qualche mese e scoprire che questi tagli non sono stati individuati. Serietà imporrebbe di non dire taglio, se non ce l’hai in bilancio, ma per intanto diamo fiducia a Cottarelli», conclude Zanetti. E riparte intanto la guerra sulle e-Cig: il Tar del Lazio concede la “sospensiva temporanea” alla parte del decreto che riguardava le autorizzazioni per i depositi. Questo secondo i produttori di Anafe (Confindustria) mandava in un «limbo normativo» anche l'imposta del 58,5% su e-Cig ed accessori. Ma i Monopoli dicono: no, l'imposta è comunque dovuta. Si - ribatte Anafe - «ma su cosa visto che è saltata l'autorizzazione?». Insomma è guerra aperta e un'ulteriore puntata è attesa per il 5 febbraio quando il Tar dovrà pronunciarsi su un'altra richiesta di sospensiva. Stavolta proprio sul regime fiscale.

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