Sono pronti alle dimissioni strategiche, domani, per non precludersi l’alternativa di correre alle regionali. Ma Guerino Testa e più di lui Luigi Mascia hanno in mente un solo obiettivo: la poltrona di sindaco. Né l’uno né l’altro hanno l’appoggio dell’intera coalizione di centrodestra. Il presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, lavora per una sintesi unitaria, ma il caso è complicato. Il tavolo politico di ieri sera è stato aggiornato a lunedì. «Cercheremo il nome che unisce o il metodo per trovarlo» dice Pagano. Questo vuol dire che Testa si dimetterà domani e forse farà lo stesso Mascia: ieri i due hanno preso un caffè con il prefetto D’Antuono chiedendogli dettagli sull’iter da seguire (si sono già dimessi gli assessori provinciali Martorella e Ruggeri). «Esprimo contrarietà alle dimissioni di entrambi, umanamente è una scelta che comprendo ma non condivido, va dato un segnale diverso ai cittadini» ha dichiarato Pagano. L’opzione-Regione pare più comprensibile per Testa, presidente di un ente che scompare. Era stato il leader Ncd Angelino Alfano, giorni fa, a suggerirgli di puntare all’emiciclo aquilano «per portare voti e dare visibilità a Ncd» piuttosto che battagliare per la poltrona difesa dal sindaco uscente. La corsa alle regionali sarebbe invece soluzione più rischiosa per Albore Mascia, che si presenterebbe all’elettorato in posizione di debolezza dopo aver perso il duello con Testa e con la consapevolezza di doversi confrontare con altri big del centrodestra. Ecco perché quella delle dimissioni di Mascia - che lui dice di essere pronto a dare domani pur ripetendo di voler «fare il sindaco» - appare più un modo per sollecitare una sua ricandidatura a sindaco ovvero per attirare su di sè i riflettori, salvo rientrare nei ranghi entro 20 giorni. Insomma, una cialentata, che l’alleato Carlo Masci commenta sorpreso: «Mascia va alle regionali per fare cosa? Se il candidato sindaco non sarà lui, faremo le primarie, non decide l’Ncd». Ma per battere la corazzata D’Alfonso alla Regione serve che Chiodi faccia il pieno a Pescara e per questo serve affiancarlo sul palco al candidato sindaco più forte, che per l’Ncd è Guerino Testa. Lo scenario potrebbe cambiare se per Albore Mascia fosse concordata una via d’uscita appagante: anche di questo aveva parlato Testa con Alfano a Roma, senza successo. Uno scenario impensabile solo qualche mese fa, quando un Albore Mascia interveniva in pubblico indicando Testa come «il prossimo candidato sindaco». La svolta che l’ha spinto a ripresentarsi è frutto di due fattori: i cantieri avviati in città e i manifesti di Di Pietrantonio.