PESCARA Porto, sicurezza, trasporti, vivibilità, «pescaresità». Sono stati questi, tra gli altri, i temi dibattuti ieri pomeriggio durante, com’è stato definito, il primo «ragionamento collettivo» del centrosinistra, organizzato nel circolo del Partito democratico di Villa del Fuoco, il quale ha dato il «la» all’inizio della campagna elettorale per le primarie. Anche se i candidati, se si esclude Moreno Di Pietrantonio (Partito democratico), che ha ribadito la sua candidatura, sono ancora tutti solo potenziali. Antonio Blasioli (Pd), che ha da definire alcune questioni personali, ha sottolineato ieri, scioglierà la riserva entro tre o quattro giorni, come pure in attesa di decisione è Giovanni Di Iacovo (Sinistra ecologia e libertà). Non ha ufficializzato la sua corsa a candidato sindaco neanche Antonello Ricci (ex Partito comunista italiano, ora Pd), che nel dibattito moderato dalla giornalista Rai Daniela Senepa, ha precisato di non essere «ancora candidato» e di non aver ricevuta «nessuna richiesta dal Pd» in tal senso. Idem per Gianni Teodoro (Futuro e libertà per l’Italia), che in prima battuta preferirebbe il consiglio regionale. Insomma, al primo rassemblement delle forze di centrosinistra locali, introdotto dal segretario del circolo Giacomo Cuzzi (tra il pubblico erano presenti anche Luciano D’Alfonso, in partenza, a giorni, da Pescara, con il suo camion a tre assi, chiamato Regione, il quale partirà per un tour abruzzese; l’ex parlamentare Giorgio D’Ambrosio; diversi ex assessori delle giunte municipali passate, come Massimo Luciani e Rudy D’Amico, e il consigliere regionale Marinella Sclocco), ancora tatticismi, in attesa delle prossime scadenze. Le candidature, infatti, dovranno essere ufficializzate, se si voterà, come previsto, il 2 o il 9 marzo, entro la prima settimana di febbraio. E per le «primarie delle idee», ai blocchi di partenza i progetti dei primi 100 giorni se eventualmente al governo cittadino. Per Teodoro, «occorre un rilancio dell’aeroporto, del turismo e del commercio», mentre per Di Iacovo prioritario è riporre l’accento sulla «sicurezza, la cultura e il turismo». Ricci ha puntato sulla koinè, su quel senso «di comunità da rafforzare, anche con l’apertura delle scuole tutto l’anno per organizzarvi delle attività» e alla sua ricchezza, ricorrendo anche alle teorie microeconomiche del «dilemma del prigioniero, che esige fiducia». Per Di Pietrantonio, invece, in primis serve ridare spazio vitale al porto, riportandolo «ai cinquantamila viaggiatori degli anni scorsi», e rilanciare «la stazione ferroviaria, l’aeroporto e l’edilizia». Blasioli ha invece parlato di «città dei flussi. E quindi bisogna subito puntare su trasporti e ambiente». E poi la cosiddetta «pescaresità», che se per alcuni è stata tradotta come la «velocità» dell’intrapresa della città (probabilmente avendo in mente le tesi dello studioso francese Paul Virilio), per altri è stata interpretata come quella «capacità di lavoro» dei residenti, mentre altri ancora hanno declinato l’accezione come «qualità dei servizi». Nei prossimi giorni, ha annunciato poi il segretario provinciale del Pd Francesca Ciafardini, «porteremo il dibattito negli altri circoli della città».