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Data: 23/01/2014
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Calderoli: «Sbarramento assurdo Non si può fare un’altra porcata»

Con questo sistema un partito con il 20% rischia
di avere da solo il 56% dei seggi

«Escrementi... ». Roberto Calderoli, il papà del Porcellum, è indignato. Nel testo della riforma della legge elettorale presentato ieri sera, non c’è infatti traccia della norma salva Lega che avrebbe esentato il Carroccio dagli sbarramenti imposti ai piccoli partiti in nome della forte rappresentanza in alcuni territori. L’attesa del Carroccio è che ora sia reintrodotta dalle Camere, sulla base «degli accordi che avevamo preso sia con Forza Italia che con il Pd».
Se c’era un accordo, poi che cosa è successo?
«Che alcuni partitini, un tempo li chiamavano cespugli, hanno ricattato il governo. Gente che di fronte alla crisi del Paese pensa solo alla propria poltrona. Omuncoli della politica. Anzi: escrementi».
Insomma: volevate essere salvaguardati da una norma ad hoc.
«Macché. La Lega non ha bisogno di salvataggi. Abbiamo sempre superato gli sbarramenti, tranne che nel 2001. Però, come esistono salvaguardie per le minoranze linguistiche, ha un senso che si tutelino forze politiche molto importanti in alcuni territori ma senza una diffusione nazionale. Piaccia o non piaccia, la Lega governa le tre regioni del Pil. E una tutela del genere esiste anche all’estero».
Dove?
«In Germania. Lo sbarramento nel proporzionale è al 5%, ma se vinci almeno tre collegi uninominali, rientri nella ripartizione anche del proporzionale. E anche in Spagna si favoriscono sì i partiti grandi, ma anche quelli assai radicati in alcuni territori».
Calderoli, faccia i nomi. Chi ha remato contro?
«L’ho detto: i piccoli. Pazienza. Forze così le abbiamo fatte fuori nel 2002, e lo faremo anche stavolta. Senza sporcarci le mani, senza carta igienica. Basterà uno sciacquone».
Ma se la norma non fosse reintrodotta, che farete?
«Beh, è chiaro che se le soglie restano quelle, saremo costretti a correre da soli: la Lega ha sempre preso molto di più da sola che in coalizione. Poi, non è detto comunque che faremmo coalizione. Ma soglie così obbligano alla corsa solitaria. E di certo, il tentativo di privarci di rappresentanza scatenerebbe le spinte secessioniste».
Ma lei è così sicuro degli accordi stretti con i partiti maggiori?
«Veda lei: al Senato, negli ordini del giorno sia del Pd che del Pdl, la salvaguardia era prevista. Poi, magari qualche calcoletto ci sarà. Se io fossi il Pd ammetterei la clausola solo a condizione che la Lega si presenti sola; se fossi il Pdl la vorrei solo per una Lega in coalizione».
C’è chi dice che l’Italicum sia un Porcellum bis.
«Non proprio. È la fotocopia di quello che è uscito dopo che le Camere hanno messo mano alla mia bozza. In Parlamento nel 2005 sono state introdotte cose aberranti che hanno trasformato la mia bozza in una porcata. Ora stanno facendo la stessa cosa. Come niente, ne uscirà una seconda porcata».
Faccia qualche esempio.
«Il combinato disposto del premio di maggioranza basso (35%) con lo sbarramento alto (5%) è che il partito maggiore della coalizione, con il 20%, rischia di avere seggi per quasi il 60%: i seggi dei piccoli della coalizione esclusi, passerebbero al maggiore, mentre quelli dei partiti singoli sarebbero ripartiti tra i presenti in Parlamento. Ripeto: basta il 20% per triplicare i propri seggi e avere la maggioranza in Parlamento, si badi bene, come partito singolo. Neanche il Porcellum determinava una distorsione così».
Ma voi che farete? Con la tutela per i partiti territoriali votereste questa legge?
«Io continuo a sperare che si alzi la soglia del premio di maggioranza - io l’avevo suggerito almeno al 40% - e si abbassi lo sbarramento. Poi, ci potrebbero essere altre soluzioni tecniche, tipo attribuire il premio non a chi prende più voti, ma più seggi. Ma così, questa legge è una porcata bis».

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