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Pescara, 25/11/2024
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24/01/2014
Il Messaggero
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Ed. Nazionale - Spese folli anche in Abruzzo, indagato il governatore Chiodi. Truffa e peculato, avvisi di garanzia per altri 25. C’è pure il presidente del consiglio regionale |
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PESCARA Alberghi rimborsati al singolo assessore quando nella camera c’era anche un parente o l’ospite di turno. Biglietti aerei di business class e ristoranti di extralusso agli amici. E ancora: fatture gonfiate, hotel di lusso, più esosi di quelli convenzionati, richieste di rimborsi per trasferte mai effettuate, non autorizzate o che non figuravano nelle missioni istituzionali oppure che terminavano in sedi diverse da quelle poi dichiarate. Tutto quello, insomma, che un cittadino non vorrebbe mai sapere sulla condotta dei suoi amministratori nell’esercizio della cosa pubblica. C’è anche l’Abruzzo nella lista becera delle spese folli nelle Regioni italiane: spunta dalle retrovie degli ultimi all’arrivo ma presenta i contorni ben conosciuti della ormai corposa e variegata letteratura di genere. Sono ventisei gli indagati tra i colletti bianchi della Regione e in prima fila ci sono tutti i pezzi da novanta del centrodestra abruzzese che governa palazzo Silone da gennaio 2009 (il mandato è già scaduto, si vota a maggio): il governatore Chiodi, il suo vice Castiglione, il presidente del Consiglio Regionale Pagano. E poi via via gli assessori (tra cui il già “famoso” De Fanis, ex titolare della Cultura, quello del contratto di sesso con la segretaria: qui invece spunta “solo” una bottiglia di barolo da 95 euro), ma anche consiglieri che dovevano occuparsi di missioni istituzionali. Tra cui spuntano anche tre figure dei banchi dell’opposizione: due Idv (uno è il già candidato governatore Costantini) e un ex Pd, passato in corsa a Sel. La notizia si diffonde nel tardo pomeriggio quando i carabinieri hanno notificato alcuni degli avvisi di garanzia con annesso invito a comparire davanti al pm Di Florio, uno del pool che aveva azzerato la giunta Del Turco nell’inchiesta Sanitopoli, poi sfociata in una raffica di condanne in primo grado. Di fronte al clamore della notizia si mescolano nella platea del prime time reazioni e interpretazioni. L’ex capogruppo Pdl, il teramano Venturoni (ora in Ncd) è lapidario: «Mi hanno contestato 306 euro di rimborsi, una cosa folle». Il pescarese Sospiri azzarda sulla «preoccupante tempistica a orologeria con la quale si cerca di screditare l'operato della Regione Abruzzo». Parla in seconda serata invece, il governatore Chiodi: «Non è come nel resto d’Italia, si può spiegare tutto, in Abruzzo abbiamo ridotto del 75% le spese di rappresentanza». Mettetevi comodi in vista della campagna elettorale: è solo l’inizio, l’altro troncone - quello sui rimborsi dei gruppi consiliari - è atteso tra un paio di mesi.
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