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Pescara, 25/11/2024
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Data: 24/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ecco i nomi. Ci sono anche tre membri dell’opposizione. Il governatore: «Credo si possa spiegare tutto»

PESCARA Oltre ai presidenti della Regione Abruzzo Gianni Chiodi (Fi) e del Consiglio, Nazario Pagano, appena nominato coordinatore regionale di Forza Italia, risulta indagato anche il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, che ha la delega allo Sviluppo economico. Nella stessa inchiesta è coinvolto anche l'ex assessore alla cultura Luigi De Fanis accusato, nell'ambito di un altro procedimento portato avanti sempre dalla Procura di Pescara per una presunta concussione nell'elargizione dei fondi per la partecipazione a convegni ed altre manifestazioni culturali. De Fanis è ristretto ai domiciliari dallo scorso 12 novembre. Gli inquirenti hanno inoltre riscontrato diverse irregolarità nelle fatture di rimborso spese. I documenti contabili, in particolare, sono tutti nelle mani dei magistrati che, tramite i carabinieri, li hanno acquisiti anche in copia nei vari centri dove gli amministratori si recavano per le trasferte.
Gli altri indagati sono gli assessori Gianfranco Giuliante, con delega alla Protezione civile; Paolo Gatti, lavoro Formazione e istruzione e Politiche sociali; Mauro Di Dalmazio, turismo, ambiente, energia e politiche legislative; Carlo Masci, bilancio, riforme istituzionali, enti locali, attivita' sportive; Mauro Febbo, agricoltura, emigrazione, interventi strutturali, economia ittica e programmazione venatoria, gestione del territorio; Federica Carpineta, personale, risorse umamne e strumentali e Politiche di genere; Angelo Di Paolo, lavori pubblici, servizio idrico integrato, difesa del suolo, gestione integrata dei bacini idrografici. Questi, invece, i consiglieri: Franco Caramanico (Sel), Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia, Ricardo Chiavaroli (Fi), Carlo Costantini (ex Idv oggi Mov.139), Lanfranco Venturoni (Ncd) ex assessore alla sanita', Nicola Argiro' (Pdl), Giorgio De Matteis (Udc), Emilio Nasuti (Pdl), Alessandra Petri (Pdl), Emiliano Di Matteo (Pdl), Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Giuseppe Tagliente (Pdl), già presidente del Consiglio regionale, Luciano Terra (Udc) Nicoletta Verì (Pdl), Cesare D'Alessandro (Idv).

Il governatore: «Credo si possa spiegare tutto»

L’AQUILA Bocche, quasi tutte, cucite. Cellulari muti o squilli infiniti che si perdono nel vuoto. Il refrain è «dobbiamo capire che è successo» e racchiude tutto lo sconcerto per l’ennesima bufera giudiziaria che rischia di terremotare la Regione. Gianni Chiodi parla quando sono quasi le 23: «Ancora non so precisamente di che cosa si tratti perché non ho ricevuto l'avviso di garanzia. Ho capito che si tratta di rimborsi e, da quello che si apprende, sembrano cose che possono essere spiegate ampiamente, non è come avvenuto nel resto dell'Italia». E ancora: «Io non compilo rimborsi sulle visite istituzionali, credo che si possa spiegare tutto... Prima o poi in Abruzzo doveva arrivare, è un trend nazionale». I più, però, sembrano cadere dalle nuvole: «Magari ci sarà qualche errore delle segreterie... E poi la tempistica: proprio alla vigila del voto?». C’è chi si spinge oltre: «Alla fine si parlerà di pochi euro». Commenti a cui quasi nessuno, però, affibbia il crisma dell’ufficialità. Gianfranco Giuliante viene raggiunto dalla notizia mentre sta cenando con Altero Matteoli, al termine di un breve tour in regione. L’assessore alla Protezione cade dalle nuvole: «Non so nulla... Si parla di rimborsi e trasferte? Io sono uno “stanziale”, non capisco. Nel 2009, tra l’altro, noi aquilani eravamo alle prese con il sisma... Io, poi, al Vinitaly non sono mai andato, così come alla Bit». All’assessore Di Dalmazio pare contestino 38 viaggi istituzionali a Roma e un paio di serate in albergo. Impossibile parlarci. È sconcertato anche Giorgio De Matteis: «Carte di credito? Macchè... Aspettiamo, vediamo, non ho ricevuto nulla». Parla, eccome, invece, Lanfranco Venturoni. «Mi hanno contestato una cosa che sinceramente... Dieci missioni a Roma in due anni come assessore alla Sanità, senza aver specificato il motivo. Sarò andato a Roma tutte le settimane, ero in Commissione Salute. Quasi mai ho chiesto il rimborso. Ora mi contestano 306,20 euro per dieci missioni, su un totale di più di cento. Sono sereno. Quando sarò interrogato chiarirò senza ombra di dubbio». L’altro che parla è Angelo Di Paolo. Il suo è quasi uno sfogo: «Mi hanno dato una carta di credito, non l’ho usata quasi per niente, solo qualche volta in missione, nemmeno tutta, forse la metà... Quanto credito? Cinquemila euro l’anno, utilizzato sì e no a metà. Poi l’ho restituita, ho sempre pagato personalmente, con la mia carta di credito, ogni volta che sono andato fuori! Altro che cifre gonfiate o irregolarità. Le trasferte? Ricordo un giorno a Roma, alla Regione Lazio, tutto rendicontato, vitto e alloggio. Un altro viaggio a Milano, a “Borghi autentici”, e poi a Bologna per il terremoto. Tutto qui».

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