L’accusa: truffa, falso e peculato. Indagati Chiodi, Castiglione, Pagano e altri 23 tra assessori e consiglieri
PESCARA Biglietti aerei in business class pagati ai parenti, hotel di lusso senza motivazioni o più camere pagate mentre si era soli in missioni, pranzi luculliani, persino una bottiglia di barolo da 95 euro per l'ex assessore Luigi De Fanis, arrestato a novembre per concussione: è quanto emerge dall'inchiesta dei carabinieri di Pescara sulle spese delle missioni dal 2009 al 2012 di Consiglio e giunta della Regione Abruzzo. E’ la Rimborsopoli abruzzese: l'inchiesta partita un'anno e mezzo fa era giunta sul tavolo del pm Di Florio alla fine di dicembre scorso: l'iscrizione su registro degli indagati del presidente Gianni Chiodi e altri 25 tra assessori e consiglieri è il primo risultato a cui perviene la Procura, visto che si tratta solo dei rimborsi delle missioni e non dei rimborsi dei gruppi consiliari sui quali l'indagine è ancora aperta. Il reato di truffa aggravata è per il periodo iniziale della consiliatura, quando Giunta e assessori anticipavano le spese e quindi i rimborsi erano a debito. Il peculato è per uso di carta di credito non per fini istituzionale, mentre il falso è per fatturazioni con dati non rispondenti al vero.