Guerino Testa ufficializzerà oggi le dimissioni da presidente della Provincia e più o meno in contemporanea farà lo stesso il sindaco Luigi Albore Mascia, che pare le abbia già firmate ieri ma non protocollate, secondo quanto rivelato da un dipendente. «Lo farà dopo l’apertura del consiglio comunale» ipotizzano i consiglieri, che con sin d’ora annunciano bordate di critiche. «Una scelta del genere rende la misura del senso di responsabilità di questa maggioranza e di colui che la guida» ha commentato Antonio Blasioli, Pd.
Mascia (Forza Italia) e Testa (Ncd) hanno rimesso l’incarico per potersi candidare alle elezioni regionali, obiettivo che entrambi considerano però di ripiego: «Voglio fare il candidato sindaco» dicono l’uno e l’altro, a costo di sfidarsi alle primarie se non addirittura alle urne. Per il centrodestra al governo della città è un’impresa sciogliere il nodo. Il tavolo politico è stato aggiornato a lunedì. «Dovremo trovare un nome che unisce o stabilire il metodo per individuarlo» aveva detto mercoledì sera Nazario Pagano, presidente regionale di Forza Italia nonché presidente uscente del consiglio regionale, incaricato di dirimere la questione. Da ieri c’è una complicazione in più: Pagano risulta indagato nell’inchiesta della procura per le spese nelle missioni istituzionali della Regione, una grana giudiziaria che investe assessori e consiglieri regionali e che, paradossalmente, potrebbe rafforzare le possibilità per Testa e Mascia nella eventuale corsa all’emiciclo aquilano.
Intanto, però, la scelta delle dimissioni è stata aspramente criticata dai vertici del partito e da Pagano in particolare che ha usato parole dure nei confronti dei due esponenti del centrodestra. Lorenzo Sospiri ha lanciato un invito caloroso affinché il sindaco Albore Mascia non esca di scena in questo modo, pur consapevole di un possibile, se non certo, suo ripensamento entro venti giorni. «Luigi ha tutto il diritto di decidere il suo futuro ma in politica vanno fatte delle scelte - ha commentato Sospiri, peraltro candidato alle regionali e che avrebbe in Mascia un potenziale rivale -. Non si fanno partire opere importanti come il Ponte nuovo (il Tar ieri ha rigettato la sospensiva, ndr), la riviera sud, la riqualificazione di corso Vittorio e il filobus se poi il sindaco si ritira, non è questo il messaggio che va dato ai cittadini». Mascia vuol difendere la candidatura bis e al tempo stesso tutelarsi con l’opzione delle regionali se gli sarà preferito Testa. Nel clima di bufera per l’inchiesta sulla regione, oggi conosceremo le scelte ufficiali.