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Pescara, 25/11/2024
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Data: 24/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Candidati, vertice Pd su Legnini-D’Alfonso Del Corvo non lascia. Oggi scadono i termini per sciogliere la riserva Pescara, Mascia e Testa in bilico. Nuovo organigramma Udc. Corsa alla Regione, gli indecisi sono tre. Catarra, Rasicci e Romandini devono sciogliere la riserva

PESCARA Indecisi fino all’ultimo, i sindaci, i presidenti di Provincia, i membri del governo che non l’hanno ancora fatto, sceglieranno probabilmente oggi se dimettersi o meno dalla loro carica per poter correre alle elezioni regionali del 25 maggio sulla base della legge sulla incompatibilità. Per alcuni sarà una scelta tattica. Le dimissioni di sindaci e presidenti di provincia, per esempio, diventano effettive dopo 20 giorni, un tempo sufficiente per chiarire il quadro complessivo delle candidature. E ieri è continuata in seduta notturna nella sede del Pd a Roma una lunga riunione per decidere la candidatura a governatore dei democratici, presenti il segretario regionale Silvio Paolucci, il sottosegretario Giovanni Legnini e l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso. L’indecisione dipende da due motivi: liste troppo corte (sette nomi nelle circoscrizioni di Pescara, Teramo e L’Aquila, otto nomi nella circoscrizione di Chieti), e liste degli eletti ancora più corte: il nuovo statuto della regione prevede 29 consiglieri eletti più il presidente e il primo dei candidati sconfitti e niente listino, cioè niente lista degli eletti senza preferenze ma per trascinamento del candidato vincitore. Stando così le cose, un partito della coalizione vincente ne può piazzare 4-5 per ogni circoscrizione, ma considerando che, per esempio, il centrodestra avrà in pancia almeno 4 liste (Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Lista del presidente, Rialzati Abruzzo) Forza Italia, in caso di vittoria del loro candidato ne potrà portare a casa due al massimo tre per provincia, uno l’Ncd, uno ciascuno le altre due liste. Peggio va per la coalizione sconfitta che potrà contare su un totale di 12 seggi. Quali sono i nomi in bilico? Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa. L’altro presidente di Provincia Enrico Di Giuseppantonio (Chieti), mentre Antonio Del Corvo ha deciso di restare al suo posto dopo un colloquio con il segretario dell’Ncd Angelino Alfano. Oggi decide il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. Intanto si è portato avanti con il lavoro il candidato della lista civica Città per vivere di Pio Rapagnà. La scelta definitiva dei candidati ci sarà nei prossimi giorni. «Sarebbe un risultato importante per l'Abruzzo», dice Rapagnà, «eleggere alcuni Consiglieri regionali disposti a impegnarsi a fondo anche per raccogliere le firme per lo svolgimento dei primi 3 referendum regionali abrogativi dei costi e degli sprechi della politica». Infine ieri a Roma è nato il coordinamento regionale dell’Udc costituito da sette componenti: Enrico Di Giuseppantonio, Antonio Menna (capogruppo in Consiglio regionale), Giorgio De Matteis (consigliere regionale), Alfonso Di Sabatino Martina (vicesindaco di Teramo), Andrea Burracchio (commissario provinciale di Chieti), Enzo Di Vittorio (commissario provinciale Pescara) e Morena Pasqualone (segretario provinciale dell'Aquila). Al loro interno Giorgio De Matteis è stato indicato quale coordinatore regionale, ed Enrico Di Giuseppeantonio è stato indicato quale coordinatore elettorale. Questi insieme al commissario, Nedo Poli, avranno il compito di occuparsi dei rapporti con le altre forze politiche.

Corsa alla Regione, gli indecisi sono tre
Catarra, Rasicci e Romandini devono sciogliere la riserva. E oggi Mastromauro annuncia il sì alla candidatura con il Pd

TERAMO E' l'ultimo giorno utile per prenotare un posto in lista. Entro oggi sindaci dei comuni con più di 5.000 abitanti e amministratori provinciali che intendono correre per la Regione devono presentare le dimissioni. Il termine è imposto dalla legge che li obbliga all'abbandono dell'incarico con quattro mesi di anticipo rispetto alla data delle elezioni, fissate per il 25 e 26 maggio. Nonostante la scadenza imminente, nessuno dei possibili interessati finora ha adempiuto alla prescrizione normativa. Il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro in mattinata scioglierà la riserva sulla sua candidatura nella lista del Pd. I circoli cittadini del partito l'hanno proposta nei giorni scorsi al segretario provinciale Gabriele Minosse che ha dato il proprio assenso all'operazione. Il primo cittadino giuliese, sostenuto in particolare dall'ala renziana del partito, ha dunque tutti i presupposti per occupare uno dei sette posti nella lista del partito. E' arrivato il momento della decisione definitiva anche per il presidente della Provincia Valter Catarra e gli assessori Elicio Romandini e Renato Rasicci, nelle ultime settimane più volte associati a candidature nelle file del centrodestra. Fino al tardo pomeriggio di ieri, quando si è riunita la giunta provinciale per analizzare la situazione, le posizioni sono rimaste congelate. Catarra sarebbe più orientato a restare alla guida dell'ente che, in caso di sue dimissioni, andrebbe incontro al commissariamento. Anche Rasicci si tirerebbe indietro. «Non mi candido», ha dichiarato ieri, «lascio spazio ai giovani». L'assessore e vicepresidente della Provincia, però, non ha del tutto chiuso la porta alla possibilità di correre nelle regionali. Nella serata di ieri ha partecipato a un incontro a Roccaraso con gli ex ministri Matteoli e Gasparri dai quali era in attesa di indicazioni. Resta in corsa Romandini, che potrebbe cedere alla richiesta di candidarsi ricevuta da Chiodi. Il termine stabilito per oggi dalla legge regionale per le candidature interessa soprattutto questi nomi. Per tutti gli altri, tra uscenti ricandidati e nuovi aspiranti consiglieri di entrambi gli schieramenti, il percorso è ancora lungo. Una scrematura sarà necessaria in particolare tra le candidature maschili del Pd. Tolto Mastromauro restano tre posti disponibili in quanto gli altri devono essere riservati alle donne. In corsa ci sono almeno quattro interessati: l'ex primo cittadino di Pineto Luciano Monticelli, l'assessore di Campli Sandro Mariani, il sindaco di Crognaleto Giuseppe D'Alonzo e il direttore della Cna Gloriano Lanciotti.

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