ROMA Poco più di una manciata. Sono infatti appena 200 i contribuenti che hanno deciso, finora, di sfruttare la sanatoria offerta dalla legge di Stabilità sul pagamento di imposte arretrate (come Irpef e Iva) ma anche di multe e bollo auto di cui ci si era dimenticati (più o meno consapevolmente). E così Equitalia ha deciso di suonare la campana e ricordare a tutti che c'è tempo fino al 28 febbraio per cancellare i debiti con il passato e per pagare il conto con Stato, Comuni ed enti vari senza doversi caricare anche il costo degli interessi di mora. Un colpo di spugna, o un gesto di clemenza verso contribuenti e automobilisti tartassati a seconda di come lo si vede, che comunque intende rendere meno doloroso il pagamento dell'arretrato e consentire il recupero di somme che a volte risalgono anche a dieci anni fa.
OPPORTUNITÀ O NO?
Se lo chiedono in molti sul web dove non pochi protestano contro l’ennesima sanatoria che premia i meno virtuosi. E’ chiaro che ognuno dovrà fare il conto sul proprio caso personale. Per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno, intanto, è bene sapere che Equitalia emette ogni anno circa 15 milioni di cartelle, quindi la platea dei possibili interessati all’operazione “pagamento agevolato” è molto ampia. In secondo luogo bisogna tenere presente che lo sconto concesso ai ritardatari riguarda cartelle e avvisi di accertamento esecutivi che siano stati affidati entro il 31 ottobre 2013 a Equitalia per la riscossione. Tutto ciò che viene dopo è escluso. Sono esclusi anche i contributi Inps e Inail che rappresentano una fetta abbastanza consistente dell’arretrato se si considera che sui 7,1 miliardi riscossi lo scorso anno da Equitalia 3,8 miliardi interessavano l’Agenzia delle Entrate, 1,6 gli altri Enti e 1,7 proprio l’Inps.
CHE COSA SI PAGA
La sanatoria non cancella le sanzioni, le spese di notifica e l’aggio che spetta ad Equitalia per la riscossione. Le prime sono incluse nella somma iscritta a ruolo da parte del creditore (Stato, Comune o ente) e sono stabilite per legge. L’aggio è sceso quest’anno dal 9 all’8 per cento e si applica sulla somma dovuta dal debitore. Viene invece cancellato l’interesse di mora (circa il 5% per ogni anno perso) o di ritardata iscrizione a ruolo. La convenienza a pagare sarà dunque maggiore per chi ha debiti che si perdono lontano nel tempo piuttosto che per chi ha “solo” un anno di ritardo. Altra questione da tenere in considerazione è la rateizzazione: lo Stato fa lo sconto ma solo a chi paga tutto e subito il suo debito. Chi aveva chiesto la rateizzazione è dunque escluso a meno che non opti per saldare il debito residuo in un’unica soluzione.
LA DEFINIZIONE AGEVOLATA
La definizione agevolata, vale la pena ripeterlo, riguarda le cartelle e avvisi di accertamento esecutivi emessi per tributi di competenza delle Agenzie fiscali (Agenzia delle Entrate, del Demanio, del Territorio, delle Dogane e dei Monopoli), Uffici statali (per esempio Ministeri e Prefetture) ed Enti locali (Regioni, Province e Comuni), affidati a Equitalia entro il 31 ottobre 2013. Non tutti i Comuni o enti hanno incaricato Equitalia di riscuotere i propri crediti, c’è chi utilizza propri canali. Per questo è bene controllare se la fattura evasa rientra fra quelle degli enti ammessi, il cui elenco è pubblicato sul sito www.gruppoequitalia.it. In ogni caso, per chiarimenti e informazioni, sottolinea il comunicato ufficiale, gli sportelli di Equitalia sono a disposizione dei contribuenti che possono rivolgersi anche al numero verde 800 178 078 (gratuito da telefono fisso). Fino al 15 marzo resta sospesa la riscossione dei debiti interessati alla definizione agevolata. La comunicazione sull’estinzione del debito arriverà per posta entro il 30 giugno.