PESCARA «Il rilancio parte da importanti risultati di questi mesi». Come scrive nel post su facebook, il sottosegretario Giovanni Legnini resta concentrato sulla sua azione di governo. L’agenda dei prossimi mesi è già fitta di impegni. A questi si uniranno certamente quelli della campagna elettorale, ma non da candidato. L’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso può dunque salire sul suo tre assi per iniziare la campagna delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato presidente. Il vertice romano di giovedì gli avrebbe dunque dato il via libera, anche se Renzi non si è ancora pronunciato ufficialmente (ma non è detto che lo farà). La sua non sarà però una corsa solitaria. L’ipotesi di una candidatura alle primarie della senatrice Stefania Pezzopane è molto accreditata. Inoltre la parlamentare aquilana ha il vantaggio di poter correre alle primarie del 23 febbraio senza preclusioni, mantenendo lo scranno da senatrice, dunque ha ancora qualche giorno per riflettere e confrontarsi. Il 1° febbraio la coalizione di centrosinistra illustrerà le regole per le consultazioni, poi ci saranno una decina di giorni per presentare le candidature. Il 23 febbraio si apriranno le urne con eventuale ballottaggio il 9 marzo se nessuno dei candidati raggiunge il 40% dei consensi. Dalla sua la Pezzopane, renziana di fresco conio, ha l’appoggio del partito aquilano, e nello stesso tempo può attrarre i voti renziani e molti voti cuperliani delle altre province. Alla consultazione regionale (ma non alle primarie) si sta interessando anche un politico di nuova nomina come il vicesindaco dell’Aquila Nicola Trifuoggi, ex procuratore a Pescara, che in queste ore sta studiando la legge elettorale abruzzese (la posizione amministrativa dell’ex magistrato non ostacolerebbe comunque un eventuale trasferimento all’Emiciclo). Intanto, sempre in virtù della legge antisindaci, ieri vanno registrate le dimissioni del presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e del sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. Hanno 20 giorni di tempo per confermarle. Testa ha escluso che le sue siano dimissioni tattiche, ma dovrà comunque verificare con il suo partito, il Nuovo Centro destra, le condizioni di “agibilità” della sua candidatura. Fino a ieri sera era ancora incerto della scelta il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio. Nel frattempo hanno confermato le dimissioni sei assessori: Di Martino, Di Prinzio, Petrucci, Campitelli, Monaco, D’Amario. Di Giuseppantonio deciderà di continuare senza giunta? Nel frattempo ha incassato dall’Udc la carica nuovo coordinatore regionale sulla campagna elettorale (il coordinatore politico è Giorgio De Matteis). È comunque molto improbabile che sceglierà di restare alla Provincia fino a giugno, quando l’ente dovrà essere trasformato e depotenziato secondo le norme del decreto Delrio. Intanto domani ci sarà la prima manifestazione politica della campagna elettorale a Teramo con l’arrivo dei ministri Angelino Alfano e Gaetano Quagliariello (ore 10 auditorium Parco della scienza).