TERAMO Catarra e Rasicci no, Romandini sì. Il primo responso sulle candidature alla Regione è arrivato nella tarda serata di ieri. A mezzanotte è scaduto il termine, stabilito dalla legge elettorale, che impone ai sindaci di comuni con più di 5.000 abitanti e ad amministratori provinciali di lasciare l'incarico quattro mesi prima del voto. Dei tre interessati rimasti in bilico in quasi all’ultimo minuto solo uno ha fatto il passo decisivo. Elicio Romandini, assessore provinciale alla viabilità, ha presentato le dimissioni e probabilmente correrà per un seggio all'Emiciclo nelle file del Forza Italia. La decisione di lasciare l'incarico non risponde solo all'obbligo normativo per la candidatura ma si aggancia all'inchiesta sui rimborsi in Regione. «E’ un gesto di solidarietà nei confronti del presidente Gianni Chiodi», afferma Romandini, «con l'auspicio che l’inchiesta accerti al più presto l’estraneità sua e di tutte le altre persone coinvolte». Le dimissioni da parte di Romandini hanno orientato la scelta di Renato Rasicci. Il vicepresidente della Provincia era pronto a lasciare l'assessorato e a candidarsi solo se il suo collega di giunta avesse rifiutato questa opzione. Ha atteso fino all’ultimo che Romandini prendesse la decisione definitiva e si è regolato di conseguenza. Per Rasicci l’inchiesta sui rimborsi è stato un ulteriore deterrente alla candidatura. Già nella mattinata di ieri, invece, il presidente Valter Catarra ha ufficializzato il suo no all’inserimento in lista. «I motivi di questa scelta sono tanti», spiega, «ma il principale è che voglio restare fino all'ultimo alla guida di questa istituzione». Il presidente ricorda la sua battaglia contro la soppressione delle Province e ne fa una questione di coerenza. «Rinuncio a un’opportunità, potrei affrontare la campagna elettorale con meno difficoltà rispetto ad altri», osserva, «ma non mi pare giusto lasciare in anticipo questo ente a scapito anche degli assessori e dei consiglieri». L’addio all'incarico da parte di Romandini completa il quadro degli amministratori dimissionari per la corsa verso l'Emiciclo. Nella mattinata di ieri anche il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro ha ufficializzato le dimissioni e l’accettazione del posto da candidato nella lista del Pd. A inizio gennaio la stessa decisione l'aveva adottata il primo cittadino di Silvi Gaetano Vallescura, che sarà schierato da Forza Italia. Per molti altri aspiranti consiglieri, che non hanno l’obbligo di dimettersi in anticipo, i giochi non sono ancora fatti.