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Pescara, 25/11/2024
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25/01/2014
Il Centro
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Poste e Enav, scatta la privatizzazione. In totale stimato un introito tra i 5 e i 6 miliardi. Stop al taglio delle detrazioni, fino al 30 settembre il “rientro” dei capitali |
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ROMA Via libera alla privatizzazione di Poste e Enav (Ente sicurezza volo) ma senza la cessione del controllo pubblico, nuovo reato contro l’autoriciclaggio e contemporaneo sistema di rientro dei capitali detenuti all’estero, rinvio alla delega del riordino delle detrazioni perché come ha detto Letta «altrimenti sarebbe stato un provvedimento estemporaneo». Privatizzazioni. Il Consiglio dei ministri ha approvato l’affidamento dell’incarico per la vendita del 40% di Poste e Enav. «Come ordine di grandezza si può dire che la valutazione per il 40% di Poste Italiane è tra 4 e 4,8 miliardi mentre per l’Enav si tratta di un potenziale incasso di un ulteriore miliardo - ha spiegato Saccomanni -, l’annuncio è stato accolto con grande interesse a Davos non solo dagli operatori finanziari ma anche da tutti i Paesi che guardano al percorso di apertura e innovazione del nostro Paese». Il percorso di privatizzazione di Poste prevede «l’idea di destinare ai dipendenti della società una parte di queste azioni», ha detto il premier Letta, e potrebbe concludersi entro l’estate. Rientro capitali. Sino al 30 settembre 2015 si potranno regolarizzare i capitali detenuti all’estero con l’unico beneficio di evitare le sanzioni. Il decreto approvato ieri prevede al primo articolo il “voluntary disclosure”, che consente l’emersione dei capitali attraverso un percorso di autodenuncia e pagamento delle imposte previste. Il provvedimento prevede in parallelo l’introduzione del reato di antiriciclaggio, che sarà inserito nel provvedimento di contrasto alla criminalità organizzata che sarà approvato entro due settimane. «Non si tratta di un condono o di un nuovo scudo fiscale perché non è previsto alcuno sconto sulle imposte, ma solo la riduzione delle sanzioni amministrative di un quarto, che sale alla metà se i capitali vengono trasferiti in Italia o in un paese dell’Unione europea. Il beneficio penale comporterà la non imputazione per il reato di trasferimento di capitali all’estero e la riduzione della metà della pena in caso di origine fraudolenta, per esempio false fatturazioni», ha spiegato il ministro del Tesoro. I proventi essendo una tantum potranno essere destinati solo al rimborso del debito: «Si tratta per la prima volta dell’avvio di un percorso di riduzione del debito dopo sei anni di crescita ininterrotta» ha sottolineato il premier Enrico Letta, che ha insistito molto sul significato del provvedimento. «Le condizioni sono profondamente cambiate - ha aggiunto -, riteniamo che sia eticamente giusto un percorso di trasparenza ma sappiamo anche che l’aggressione ai paradisi fiscali e ai fenomeni di evasione e elusioni è molto forte, e un obiettivo condiviso a livello di Ocse, Fmi e G20». Rimane aperta la trattativa con la Svizzera: «Deve essere chiaro che non potrà esserci alcun anonimato garantito nei colloqui con Berna - ha sottolineato il ministro Saccomanni -, ci potrà essere solo un accordo temporaneo in vista dell’intesa definitiva sullo scambio delle informazioni». Rinvio premi Inail. Il governo ha deciso di tagliare di un miliardo il costo dei premi assicurativi e di rinviare di due mesi, dal 16 febbraio al 16 maggio, il pagamento dei premi Inail. Detrazioni salve, ma non subito. Il Consiglio dei ministri ha rinviato la risoluzione del nodo delle detrazioni fiscali. Entro «il 31 gennaio non ci sarà il taglio delle detrazioni fiscali per famiglie e contribuenti», ha spiegato il primo ministro, «abbiamo approvato un decreto legge per la soluzione di quattro problemi urgenti di natura fiscale. Se non fossimo intervenuti, il 31 gennaio sarebbe scattato il taglio delle detrazioni fiscali per famiglie e contribuenti». Così ora il capitolo è stato demandato alla delega fiscale che «sarà la sede della discussione sul riordino». Tribunali riaperti nelle isole minori. Via libera del Consiglio dei ministri anche al decreto legislativo che apporta alcuni correttivi alla riforma della geografia giudiziaria: vengono ripristinati per tre anni le sezioni distaccate delle isole minori Portoferraio (isola d’Elba), Lipari e Ischia, e decisi aggiustamenti territoriali per Rho e Cassano d’Adda, che restano sezioni distaccate di Milano, anzichè essere accorpate rispettivamente a Busto Arsizio e a Lodi.
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