A volte la politica sa essere involontariamente umoristica. Per esempio: il sindaco di Giulianova che si dimette per candidarsi alla Regione dicendo «vado via per aiutare la città», forse non si rende conto che più di un giuliese collegherà l’aiutino proprio al suo togliersi di torno. O l’ex assessore di Pescara che, oltre che parcheggi gratis per tutti, in caso di elezione a sindaco promette di creare una nuova banca: non ha messo bene a fuoco il fatto che gestire istituti di credito è uno dei mestieri più maledetti che ci siano oggi in circolazione. Al di là delle inevitabili parole in libertà, è un fatto che, con le dimissioni anticipate di una pletora di sindaci e assessori, imposta da una stramba legge sull’incompatibilità, è partita la lunga campagna elettorale che ci porterà al voto di fine maggio. Ci aspetta uno scontro cattivo, di cui le polemiche feroci che stanno accompagnando l’inchiesta sui rimborsi-spese gonfiati in Regione sono solo l’antipasto. La crescente aggressività è legata anche al fatto che a questo giro i pretendenti saranno tanti e i posti terribilmente pochi. Senza più le Province e con i seggi drasticamente ridotti in Regione Abruzzo, la selezione sarà spietata, anche perché bussa alle porte una formazione agguerrita come il Movimento 5 Stelle, che sicuramente porterà a casa un bel pacchetto di seggi. E sarà la prima vera tornata elettorale post-ideologica: i renziani, che hanno avuto il sopravvento a sinistra, non sono poi così lontani dalle ali più moderate dello schieramento alfanian-berlusconiano e mai come questa volta sarà decisiva la caratura personale dei vari candidati. Negli Stati Uniti lo slogan con cui si invitano gli elettori a riflettere sulla credibilità di chi ti chiede il voto è: «Compreresti un’auto usata da questa persona?». Ecco, è questo che ci prendiamo l’impegno di fare: al netto delle inevitabili promesse (e nel rispetto delle vostre idee), cercare di intuire quanta fiducia possano ispirare i vari Chiodi, D’Alfonso, Brucchi, Di Pasquale, Mascia, Testa e compagnia cantante, oltre ai candidati per il Parlamento europeo. Cercheremo di aiutarvi in questo percorso non certo dando indicazioni di voto che non ci spettano, ma semplicemente mantenendo il confronto sui temi che interessano alla gente comune, quella che la sola preoccupazione di mandare avanti dignitosamente la propria famiglia. In questo contiamo moltissimo sul vostro aiuto: la vostra esperienza quotidiana, le vostre aspirazioni, le vostre stesse delusioni e frustrazioni, possono esserci utilissime per fare le domande giuste, che consentano di individuare chi sono i venditori di fumo e chi invece ha davvero stoffa e voglia di fare. Soprattutto diffideremo di chi, sfidando il ridicolo, promette improbabili riforme epocali. Papa Francesco dice che la prima riforma da fare è quella di noi stessi. Ecco...