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Pescara, 25/11/2024
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Data: 26/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Ricorso collettivo al Tar contro i maxi aumenti delle autostrade

AVEZZANO Mezzo Abruzzo con il Comune di Avezzano contro gli aumenti dei pedaggi su A24 e A25. I rincari, imposti dalla società Autostrade dei Parchi e ratificati da una delibera interministeriale, hanno alzato i costi di oltre l’8%. Una mazzata per pendolari, studenti e imprenditori che si troveranno ad avere costi vivi enormi per viaggi e trasporto merci. Contro tutto ciò, quindi, ha deciso di porsi l’Ammistrazione di Avezzano che ha riunito nel palazzo Municipale tutti i sindaci della Marsica, ma ancheartigiani e commercianti dopo aver avuto già l’assenso ed il sostegno di altri enti e rappresentanze sindacali. Prima dell’incontro svoltosi nell’aula consiliare alle 18, il sindaco Di Pangrazio ha avuto la visita di direttori e presidenti dell’Ascom di Pescara e L’Aquila, Ezio Ardizzi, Walter Recinella, Roberto Donatelli e Celso Cioni. I dirigenti dei commericanti hanno dato il loro «pieno sostegno alla battaglia di Avezzano, l’unica città mobilitata insieme al territorio contro l’ennesima mazzata al popolo abruzzese che non deve pagare pegno per le complanari di Roma». Ma Confcommercio ha stigmatizzato anche il silenzio di Regione e Province che non hanno speso una parola in difesa dei cittadini.Nel pomeriggio, quindi, il vertice con sindaci del territorio, Parco Velino Sirente, Provincia di L’Aquila, Comitato Piano Palentini, che ha raccolto oltre 2000 firme, e associazioni di categoria. Si è deciso di deliberare il ricorso collettivo al Tar contro questo salasso a danno degli abruzzesi, delibera che sarà adottata da tutte le aministrazioni. Ricorso e atti necessri saranno curati dagli avvocati Herbert Simone e Antonio Milo. «È tempo di dire basta e agire, tutti insieme - ha detto il sindaco Di Pangrazio - per impedire questo sopruso impugnando il decreto che vorrebbe far pagare agli abruzzesi un opera nel territorio del comune di Roma già finanziata. Non possiamo assolutamente permetterlo. La Marsica unita, in difesa del territorio, può diventare un esempio per tutti».

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