L’AQUILA La bufera giudiziaria che ha investito il Comune dell’Aquila, con arresti ed avvisi di garanzia per presunte mazzette negli appalti del post terremoto, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso che si andava riempiendo nel corso del tempo. Almeno a sentire lui, Enzo Lombardi, ex sindaco, ex senatore ma soprattutto ex presidente della quinta commissione Garanzia e controllo nella passata consigliatura, che nel corso della sua attività ha prodotto oltre trenta relazioni nelle quali, a rileggerle oggi con attenzione (secondo lui), erano contenuti elementi e campanelli d’allarme di un sistema che non funzionava. E invita il neo vice sindaco Nicola Trifuoggi a leggerle, col senno di poi, a prendere visione di cosa era stato messo nero su bianco in tempi non sospetti. «In quelle 32 relazioni sono riportati fatti, ma soprattutto molti misfatti, che la commissione aveva portato alla luce. L’ex procuratore di Pescara è arrivato qui per assolvere ad un compito: garantire legalità e trasparenza della macchina amministrativa comunale. Gli faccio i miei migliori auguri, ma prima di affrontare il futuro conosca da quale passato arriva questa Amministrazione. Sono disponibile anche ad incontrarlo, se vorrà». Lombardi snocciola diverse vicende che hanno tenuto sulle spine la maggioranza a Villa Gioia. Dall’affaire sfumato dell’appalto per lo smaltimento macerie, 52 milioni, a quello del campus universitario che non vide mai la luce, al centro di ricerca Eni, mai realizzato nonostante tutto sembrava ormai pronto per l'inizio dei lavori. «E come non ricordare le casette su ruota, i Mar? All’Aquila non arrivarono mai, ma le opere di urbanizzazione sui terreni che avrebbero dovuto ospitarle che fine faranno? E come si procederà con le casette in legno realizzate dopo il sisma, oltre quattromila di cui solo un migliaio costruite secondo le regole? - si chiede l’ex primo cittadino - Trifuoggi legga quegli atti e cosa hanno prodotto le commissioni d’indagine sulla gestione degli alloggi C.a.s.e. e Map per avere un’idea di cosa è accaduto nel post terremoto all’Aquila. Controlli come sono stati utilizzati i fondi per i capannoni dell’ex Finmek, acquistati con risorse finalizzate per la bonifica del sito, oppure cosa è stato fatto nelle assunzioni e nella gestione del personale». Infine un commento sulle dimissioni del sindaco Cialente. «Ha creato solo un danno alla città e tanta confusione tra i cittadini» ha sentenziato Lombardi che ricorda come egli stesso sia stato coinvolto in oltre trenta procedimenti penali «eppure non mi sono mai dimesso, e sono sempre stato assolto. Anche quando lo stesso Cialente, insieme ai consiglieri dell’epoca Stefania Pezzopane, Luciano Fabiani e Francesco Aloisio presentarono un esposto in Procura. Non ottennero alcun risultato se non quello di far pagare miliardi in spese legali al Comune, e quindi alla collettività. È bene che le persone sappiano queste cose».